Il reddito di cittadinanza, così com’è, non va proprio bene, e ormai se ne sono accorti anche molti esponenti del movimento 5 stelle, ideatori del sussidio.
Alcuni partiti, anche di maggioranza, vorrebbero eliminarlo, ma lo stesso premier Draghi sembrerebbe apprezzare, quantomeno, l’idea alla base del Reddito di cittadinanza.
Ad ogni modo, servono dei correttivi, soprattutto per quel che riguarda la parte delle politiche attive e, dunque, della ricerca del lavoro; da molti ritenuto come il più grande flop di questo istituto.
In questi giorni, dunque, si sta parlando dell’introduzione dell’obbligo di formazione dei percettori del sussidio. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Reddito di cittadinanza e formazione obbligatoria, di cosa si tratta?
Già a giugno, in occasione del G 20 a Catania, si è parlato delle modifiche che potrebbero essere apportate all’istituto del reddito di cittadinanza.
Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, ha parlato della possibile introduzione della formazione obbligatoria per i percettori di reddito di cittadinanza.
“Se prendi il Reddito e non hai un titolo di studio, usi quel tempo per prendere un titolo di studio se non trovi un lavoro, in mancanza di frequenza si perde il diritto al sussidio”, ha detto i Ministro.
“Quasi una terzo della platea dei percettori del Reddito non ha un titolo di studio oltre la terza media”. Questo, ovviamente, è un freno non di poco conto per la loro assunzione.
Si pensa, ha spiegato Orlando, anche di un progetto per l’apertura di centri studio, in attesa di un posto di lavoro. Si tratta, sostanzialmente, di un’apparente valida alternativa alla inattività (non per loro colpe) dei percettori di reddito di cittadinanza.
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