BTp indicizzati all’inflazione: quale scegliere per la scadenza a 5 anni?

Due BTp indicizzati all'inflazione e con scadenza nel 2026. Rendimenti molto differenti, ecco come scegliere.
3 anni fa
1 minuto di lettura
Due BTp indicizzati all'inflazione

Se siete alla ricerca di BTp indicizzati all’inflazione per mettervi al sicuro contro la perdita del potere d’acquisto, vi imbatterete sicuramente in due bond con scadenza praticamente uguale e rendimenti profondamente differenti. Parliamo dei titoli a 5 anni. Ne abbiamo due sul mercato secondario: il BTp€i 15 maggio 2026 e cedola reale 0,65% (ISIN: IT0005415416) e il BTp Italia 21 maggio 2026 e cedola reale 0,55% (ISIN: IT0005332835).

Il primo bond si acquistava ieri a una quotazione di 109,30, per cui offriva un rendimento negativo dell’1,20%.

Il secondo chiudeva a 106,50 e, pertanto, esibiva un rendimento negativo dello 0,76%. Com’è possibile che due BTp indicizzati e in scadenza a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro offrano condizioni così differenti?

Per rispondere a questa domanda, dobbiamo capire a cosa siano indicizzati: il BTp€i si aggancia all’inflazione Eurostat, cioè alla crescita media dei prezzi al consumo rilevata nell’Eurozona. Il BTp Italia, invece, è agganciato all’inflazione FOI, cioè quella rilevata dall’ISTAT per l’Italia e al netto della componente tabacchi.

BTp indicizzati e le aspettative d’inflazione

Poiché il BTp a 5 anni con cedola fissa rende in queste ore il -0,10%, otteniamo che lo spread con il BTp€i sia dell’1,10% e quello con il BTp Italia dello 0,66%. Questo significherebbe che il mercato nutre aspettative d’inflazione per una media dell’1,10% nei prossimi 5 anni nell’Area Euro e di due terzi di punto percentuale per l’Italia. In altre parole, stando a questi dati l’inflazione attesa sarebbe più alta nel resto dell’unione monetaria.

La scelta di uno dei due BTp indicizzati dipenderà, quindi, dalle nostre valutazioni sull’inflazione nell’uno e nell’altro caso. Se pensate che nell’Area Euro essa viaggerà su livelli ben maggiori dell’1,10%, il BTp€i potrebbe rappresentare un’opportunità d’investimento. Se pensate, invece, che sarà l’inflazione italiana a crescere ben sopra i livelli attesi, meglio optare per il BTp Italia.

In questa scelta, inevitabile anche la valutazione sullo stato di salute dell’economia nell’Eurozona nel suo complesso e nella sola Italia. L’inflazione può (pur non necessariamente) fungere da parametro per captare le aspettative di crescita del PIL. Non a caso, quella italiana è stata mediamente inferiore alla media europea nell’ultimo decennio.

[email protected] 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Prezzari 110, potrebbe convenire prendere i materiali fuori regione?
Articolo precedente

Lavori con il 110: si può cambiare ditta dopo l’approvazione del bonus?

Articolo seguente

Ascensore esterno trainato nel 110: serve il consenso di condomini e vicini di casa?