Draghi e il piano sui pagamenti POS, ecco cosa potrebbe accadere a chi li rifiuta

Dopo aver potenziato il bonus sulle commissioni, il governo potrebbe introdurre delle nuove sanzioni per chi non permette l’utilizzo del POS.
3 anni fa
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bonus pos

Dopo aver introdotto e potenziato diversi bonus Pos, adesso Draghi vorrebbe introdurre delle sanzioni per chi non ne è munito.

Ricordiamo che, almeno in teoria, il Pos è obbligatorio già da tempo. In pratica, però, non è stata ancora prevista nessuna sanzione contro i trasgressori.

Il POS è obbligatorio?

Tecnicamente, tutti gli esercenti e i professionisti sono obliquati a detenere il Pos, e, dunque, a consentirne i pagamenti.

Questa, almeno, è una delle tante disposizioni contenute nel decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio del 2020.

In pratica, però, le sanzioni, previste dall’articolo 23 dello stesso Decreto Fiscale, non sono mai entrate in vigore.

Ai trasgressori si sarebbe dovuta applicare una sanzione amministrativa pecuniaria così composta:

  • 30 euro in misura fissa;
  • 4% del valore della transazione rifiutata dall’esercente.

Queste sanzioni, sarebbero dovute scattare già a partire dal primo luglio 2020, ma, in un secondo momento, il suddetto articolo è stato cancellato.

Dunque, a conti fatti, l’utilizzo del POS, ad oggi, non è per nulla obbligatorio.

Draghi vorrebbe reintrodurre le sanzioni per i trasgressori

Draghi vuole arrivare alla riduzione massima della circolazione del contante per ridurre l’evasione.

E così, dopo aver potenziato il bonus sulle commissioni, aumentandolo dal 30 al 100% e dopo aver introdotto un altro bonus per l’acquisto, il noleggio o l’utilizzo di strumenti che consentono forme di pagamento elettronico e per il collegamento con i registratori telematici, fino ad un massimo di 320 euro, gli esercenti e i professionisti non hanno più scuse.

Adesso, secondo alcune indiscrezioni, il governo starebbe per introdurre delle nuove sanzioni per chi non detiene o non permette l’utilizzo del POS.

Ad ogni modo, ad oggi, non è chiaro se queste saranno le stesse di quelle già previste nella Legge di Bilancio del 2020 (mai entrate in vigore) o se l’esecutivo opterà per una diversa soluzione.

 

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