In pensione nel 2022? Ecco come fare fruttare di più l’importo andando a vivere all’estero

Paesi caldi dove il costo della vita è più basso e la pensione italiana aumenta di valore grazie a un fisco più generoso.
3 anni fa
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Più sale il costo della vita e più gli italiani cercano soluzioni per far fruttare al meglio la pensione. In Italia, si sa, il fisco bastona duro sugli assegni e per questo ci si attende dal governo Draghi un intervento per alleggerire il carico fiscale.

Intervento che sarà sicuramente minimo. Così sono sempre di più i pensionati che cercano una scappatoia fiscale per far salire l’importo della pensione. Normalmente su una pensione media da 25.000 euro all’anno si pagano 5.100 euro di tasse (Irpef), il 20,5%.

Trasferire la pensione all’estero

Per evitare questo salasso, l’unica strada percorribile è quella di trasferire la propria residenza all’estero per almeno sei mesi all’anno. Molti italiani svernano in Paesi caldi lontani dal Bel Paese, ma tanti preferiscono restare più vicino, non troppo distanti da affetti, abitudini e tradizioni.

C’è anche da dire che per un pensionato, fare armi e bagagli e andare a vivere in una altro Paese dopo aver trascorso una vita a lavorare in Italia è un bel salto nel buio. Eppure c’è chi di necessità fa virtù.

Sono molti i Paesi vicini all’Italia che offrono vantaggi fiscali e costi della vita più bassi. Cose che combinate assieme consento a tanti pensionati italiani di vivere dignitosamente, dato che in Italia tutto diventa sempre più caro.

I Paesi a fiscalità agevolata

Uno dei Paesi che attira molto i pensionati italiani è il Portogallo. Gli stranieri che vi trasferiscono la residenza possono beneficiare di una aliquota fiscale speciale del 10% sulla pensione. La misura vale per dieci anni.

Un altro Paese a fiscalità agevolata per i pensionati esteri è la Grecia. Qui si paga una tassa del 7% sulla rendita pensionistica a patto che si vada a vivere in un Comune con popolazione inferiore ai 20 mila abitanti.

A Cipro, invece, non si pagano tasse fino a 19.500 euro di reddito.

Sopra tale soglia si paga una piccola percentuale. Con una pensione lorda compresa fra 1.500 e 2.500 euro al mese, si paga il 2,5% di tasse, al di sopra il 3%.

Infine c’è la Tunisia dove l’80% della pensione non è tassato, mentre sulla parte restante grava una aliquota del 20%. Il totale, poi, non può superare mai il 5% del totale lordo. Una differenza enorme se si pensa alle tasse che si pagano in Italia.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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