Il bonus merito, per gli statali scatto stipendio ogni due anni: la riforma allo studio e che cosa cambierebbe

Ecco il bonus merito, per gli statali scatto stipendio ogni due anni. La riforma è allo studio e che cosa cambierebbe nel pubblico impiego? Le anticipazioni e gli scenari.
3 anni fa
1 minuto di lettura
Bonus merito, per gli statali scatto stipendio ogni due anni: la riforma allo studio e che cosa cambierebbe
Bonus merito, per gli statali scatto stipendio ogni due anni: la riforma allo studio e che cosa cambierebbe

Ecco il bonus merito, per gli statali arriva lo scatto stipendio ogni due anni? La riforma del pubblico impiego è infatti allo studio, e che cosa cambierebbe in concreto? In quanto, nell’ambito del rinnovo contratti PA, gli scatti di stipendio saranno sempre collegati e correlati all’anzianità. Ma sarà maggiormente preso in considerazione, rispetto al passato, il grado di professionalità.

Di conseguenza, si parla per lo scatto dello stipendio di bonus merito con la revisione che dovrebbe essere fissata ogni due anni.

E comunque a fronte di un numero massimo delle progressioni di stipendio che dovrebbe essere fissato a priori. Per la riuscita di questa riforma allo studio decisiva sarà la prossima legge di Stabilità. In quanto sarà decisivo capire, da parte del Governo italiano che è guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi, quali e quante risorse andare a destinare proprio al bonus merito.

Il bonus merito, per gli statali scatto stipendio ogni due anni. La riforma è allo studio. Ma che cosa cambierebbe?

La riforma allo studio per gli statali non prevede gli scatti di stipendio per grado di professionalità in automatico. Ma dovrà essere il lavoratore a presentare la domanda ogni due anni. Con il bonus merito che sarà concesso o meno in base ad una apposita graduatoria. Stilata tra tutti i lavoratori che avranno presentato l’istanza.

Per i lavoratori meritevoli, ma non rientranti nella graduatoria per il bonus merito, poi questi dovrebbero comunque beneficiare nel tempo di uno scatto di stipendio legato all’anzianità. Oppure attraverso la maturazione di un punteggio premiale. Su cui poter far leva per la successiva graduatoria.

La riforma del pubblico impiego allo studio e che cosa cambierebbe per la PA

Non è la prima volta che per la PA si parla in Italia di bonus merito. Ma forse stavolta, trovata l’intesa con i sindacati, presto potrebbe cambiare tutto.

Con lo scatto dello stipendio ogni due anni, tra l’altro, come incentivo all’efficienza ed alla produttività. Per una Pubblica Amministrazione finalmente al passo coi tempi nel nostro Paese.

Pensioni ottobre 2021, SPID diventa obbligatorio: ecco a che cosa servirà
Articolo precedente

Pensioni da ottobre 2021, SPID diventa obbligatorio: ecco a che cosa servirà

Superbonus 110% proroga senza tagli fino al 2025, ecco come ed in quali aree del Paese
Articolo seguente

Sismabonus 110% e asseverazione tardiva: le Entrate ribadiscono la posizione. Non ci sono dubbi