Pensioni: rinuncia detrazione 2022 e variazione aliquota Irpef

Chi ha percepito redditi da lavoro, oltre alle pensioni, può comunicare in anticipo tramite Inps i redditi 2021. A cosa serve e perché è meglio farlo.
3 anni fa
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I pensionati che hanno conseguito maggiori redditi da lavoro, oltre a quelli delle pensioni, possono comunicare al Inps i dati presunti 2021. Ciò affinché sia applicata una aliquota Irpef corretta ai fini del pagamento delle imposte sui redditi.

Anche per evitare, alla fine, conguagli onerosi e fastidiosi in fase di dichiarazione dei redditi e per spalmare meglio le tasse durante l’anno col pagamento delle pensioni. Quindi, se il pensionato è già a conoscenza del maggiore reddito conseguito nel 2021 può comunicarlo al proprio ente pensionistico che agisce da sostituto d’imposta.

Pensioni e detrazioni Irpef 2022

A tal riguardo, l’Inps ha ricordato a tutti i pensionati – con messaggio numero 3404 del 8 ottobre 2021 – la possibilità di comunicare i redditi presunti e l’applicazione delle maggiori detrazioni fiscali. O anche le minori detrazioni se vi è stato un decremento del reddito rispetto all’anno precedente.

La comunicazione deve essere inviata a partire dal 15 ottobre 2021. Le istanze devono essere inoltrate al Inps compilando l’apposita dichiarazione online accedendo al servizio dedicato “Detrazioni fiscali – domanda e gestione” disponibile sul sito www.inps.it.

In assenza di comunicazioni specifiche da parte dei titolari di pensioni, l’Inps applicherà l’aliquota sulla base del reddito conosciuto. I conguagli d’imposta, a debito o a credito, potranno essere fatti successivamente in fase di dichiarazione dei redditi con modello 730/2022.

Aliquote e scaglioni Irpef

Anche sulle pensioni vengono applicate le aliquote Irpef previste per i redditi da lavoro dipendente e autonomo. In attesa della riforma fiscale che dovrebbe ridurre gli scaglioni di reddito e rimodulare le percentuali, per il 2021 gli importi da versare sono i seguenti:

  • da 8.174 fino a 15.000 euro, 23%;
  • oltre 15.000 euro e fino a 28.000 euro, 27%;
  • oltre 28.000 euro e fino a 55.000 euro, 38%;
  • oltre 55.000 euro e fino a 75.000 euro, 41%;
  • oltre 75.000 euro, 43%.

Al di sotto di 8.174 euro di reddito annuo, non si applicano imposte ai fini Irpef.

Tale fascia reddituale riguarda i pensionati titolari di assegni molto bassi che spesso vivono con meno di 500 euro al mese.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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