Quanti anni di contributi servono per andare in pensione a 62 anni?

Quanti contributi servono per andare in pensione a 62 anni? Rispondiamo a questa domanda illustrando tutte le misure che consentono l'uscita anticipata dal lavoro.
3 anni fa
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La pensione di vecchiaia prevede il requisito anagrafico di 67 anni con 20 anni di contributi versati. Esistono, però, trattamenti di prepensionamento ottenibili con un anticipo di 5 anni ed oltre.

Quanti contributi servono per andare in pensione a 62 anni?

Rispondiamo a questa domanda illustrando tutte le misure che consentono l’uscita anticipata dal lavoro.

Tra le varie soluzioni, ricordiamo che l’addio di Quota 100 avverrà il 1° gennaio 2022: fino al 31 dicembre 2021, avendo i requisiti, sarà ancora possibile fare domanda.

Quota 100 e pensione anticipata ordinaria: quanti anni di contributi servono per la pensione a 62 anni?

Quota 100 consente la pensione anticipata con un minimo di 62 anni di età e 28 anni di contribuzione.

Per la pensione anticipata ordinaria prevista dalla Legge Fornero, l’unico requisito è quello contributivo: richiede 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne, indipendentemente dall’età anagrafica.

Pensione anticipata per lavoratori precoci: quanti contributi servono?

La pensione anticipata per lavoratori precoci prevede 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica. I lavoratori precoci vantano almeno 12 mesi di contributi da lavoro effettivo accreditato prima di compiere 19 anni. E’ necessario possedere un’anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 ed appartenere a categorie di lavoratori tutelate:

– caregiver;

– disoccupati di lungo corso;

– invalidi civili con invalidità riconosciuta di almeno il 74%;

– addetti ai lavori usuranti e gravosi.

Opzione Donna: requisiti anagrafici e contributivi

Con Opzione Donna si può andare in pensione anche prima dei 62 anni.

Possono ottenerla le lavoratrici con un minimo di 58 anni di età (dipendenti) e 59 anni di età (autonome) con 35 anni di contributi versati ad una condizione: il ricalcolo contributivo del trattamento pensionistico.

Addetti ai lavori usuranti o notturni

I lavoratori che svolgono mansioni usuranti oppure attività notturne possono andare in pensione, in base alla categoria di appartenenza ed al tipo di contribuzione, ad un’età che va da 61 anni e 7 mesi a 64 anni e 7 mesi con un requisito contributivo di 35 anni ed una quota (risultante dalla somma di età e contributi) da 97,6 a 100,6.

Pensione di vecchiaia anticipata per inabili e invalidi

Inabili e invalidi possono ottenere trattamenti pensionistici (in base ai requisiti contributivi e sanitari) indipendentemente dall’età o, comunque sia, con un requisito anagrafico decisamente ridotto.

Ad esempio, le donne possono ottenere la pensione anticipata di vecchiaia per invalidità (riconosciuta all’80%) con almeno 56 anni di età mentre gli uomini a 61 anni con almeno 20 anni di contributi (15 anni per i beneficiari delle deroghe Amato).

Scivoli pensionistici: contratto di espansione

All’età di 62 anni si può anche accedere allo scivolo pensionistico previsto dal contratto di espansione confermato dalla Legge di Bilancio 2021. Il lavoratore di una grande azienda può pensionarsi 5 anni prima di maturare i requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata ordinaria. E’ necessario avere un’età minima di 62 anni e 20 anni di contributi (in alternativa alla pensione di vecchiaia) oppure 38 anni e 1 mese di contributi per gli uomini e 37 anni e 1 mese di contributi per le donne (in alternativa alla pensione anticipata ordinaria).

Trattamenti pensionistici agevolati

Esistono, infine, particolari trattamenti agevolati richiedibili da lavoratori iscritti a specifiche gestioni previdenziali o che appartengono a determinate categorie (sicurezza, difesa e soccorso, lavoratori dello spettacolo e dello sport, lavoratori marittimi, iscritti al fondo Trasporti).

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