Tagliola pensioni per chi ha meno di 57 anni: rassegnarsi alla Fornero?

Chi ha meno di 57 anni non potrà beneficiare di quota 102 prevista dalla riforma pensioni. L’uscita dal lavoro slitterebbe gradualmente a 67 anni.
3 anni fa
1 minuto di lettura
Quota 102: la rimpiangeremo nel 2023?
Quota 102: la rimpiangeremo nel 2023?

Si avvicina la riforma pensioni. O meglio ciò che dovrà evitare lo scalone di cinque anni previsti dalla Fornero con la fine di quota 100. Il governo ha fatto sapere che non intende e non può concedere ulteriori proroghe al pensionamento con 62 anni di età.

Così nel 2022 si andrà quasi sicuramente in pensione a 64 anni, con uno scalino di due rispetto a quota 100. Il nuovo strumento pensioni anticipate si chiama quota 102 e prevede, oltre all’età, il versamento di almeno 38 anni di contributi.

Ancora da vedere se poi detta quota salirà o meno a 66 anni a partire dal 2024 (quota 104).

Pensioni: Quota 102 penalizzerà chi ha meno di 57 anni

La nuova soglia di pensioni a 64 anni, però, accoglierà solo poche migliaia di lavoratori a partire dal 2022. Si tratta di coloro che per poco non riescono entro quest’anno a raggiungere quota 100.

Secondo le stime dei sindacati, però, saranno in tutto circa 10 mila i lavoratori che potranno accedere a quota 102 il prossimo anno. Un numero veramente basso rispetto a quanto si è visto finora con quota 100.

Questo perché, il sistema così concepito dall’esecutivo taglia fuori i nati negli anni 60. E in particolare chi avrà nel 2022 meno di 57 anni di età. A conti fatti, questi lavoratori, con quota 102, non riuscirebbero a rispettare i requisiti anagrafici e contributivi previsti entro il 2024. Cioè 64 anni di età e almeno 38 di contributi. Per fare un esempio, un lavoratore nato nel 1961, maturerebbe i 64 anni solo nel 2025.

Per i nati negli anni 60 ci sarà la Fornero

Ma nel 2025, secondo la riforma proposta da Draghi, serviranno 66 anni per andare in pensione (quota 104, dal 2024 al 2026). E così il lavoratore dovrà attendere che passino altri due anni  per andare in pensione, cioè nel 2027. Quando i requisiti anagrafici coincideranno con quelli .

In questo senso i lavoratori nati negli anni 60 sono destinati a pagare il conto di una riforma che è già stata osteggiata da Lega e sindacati.

Ai nati negli anni 60 potrebbe quindi accadere, per effetto trascinamento previsto dalle quote progressive, quello che è accaduto ai nati nel 1953 dopo la riforma Fornero.

La riforma così studiata dal governo (quota 102 e poi 104 a partire dal 2024) prevede uno slittamento più o meno velato verso i requisiti previsti dal pensionamento ordinario di vecchiaia. La così detta Fornero: in pensione 67 anni o forse più. Per i nati negli anni 6 sarebbe una vera e propria fregatura.

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

pensione 64 anni
Articolo precedente

Andare in pensione e prendere il reddito di cittadinanza, dal 2022 tutto maledettamente più difficile

pensione
Articolo seguente

Come acchiappare la pensione senza la Fornero dal prossimo anno, attenzione perché non durerà