La banca centrale di El Salvador ha reso noto nella giornata di mercoledì di avere acquistato altri 420 Bitcoin, praticando nelle stesse ore in cui la “criptovaluta” scivolava sotto il 5%, molto probabilmente sulle prese di profitto del mercato dopo settimane di corsa. E così, adesso detiene 1.120 Bitcoin per un controvalore di 68 milioni di dollari ai prezzi di ieri mattina. Ciononostante, i bond sovrani non riescono a ottenere sollievo da questa diversificazione nei pagamenti in corso di implementazione nello stato centroamericano.
Dal 7 settembre scorso, Bitcoin è valuta legale in El Salvador per volontà del presidente Nayib Bukele, ratificata dal Congresso in estate.
Bond El Salvador in attesa del rimbalzo
Dicevamo, i bond sovrani di El Salvador si sono molto deprezzati. Dai massimi di aprile, ad esempio, la scadenza gennaio 2023 perde circa il 17,5%, mentre la scadenza gennaio 2025 ben il 23,5%. L’altro ieri, offrivano rispettivamente il 20,2% e il 15,6%. Rendimenti compatibili con uno stato di default o quasi. In effetti, El Salvador sta trattando con il Fondo Monetario Internazionale (FMI) per l’ottenimento di un prestito da 1,3 miliardi di dollari. Dovrebbe riceverlo nel corso del 2022, anche perché fino a inizio 2023 non ci sono scadenze rilevanti da fronteggiare.
Tra 15 mesi, però, El Salvador dovrà sborsare 800 milioni, pari a poco meno del 3% del PIL attuale. Ad ogni modo, non c’è certezza circa l’esborso dell’FMI. Alcune scelte di Bukele non sono state gradite. Anzitutto, proprio quella di riconoscere Bitcoin valuta legale, così come anche una riforma delle pensioni in corso di discussione e che dovrebbe nazionalizzare parte del sistema nazionale.
I bond di El Salvador trattano a forte premio rispetto ai Treasuries. La scadenza a 15 mesi sostanzialmente offre qualcosa come il 20% in più, mentre quella a 3 anni quasi il 15% in più. Si consideri che uno spread al 10% già rileva una situazione di stress. Detto questo, un accordo con l’FMI, per quanto non immediato e facile, lo si dovrebbe raggiungere nei prossimi mesi. A quel punto, i bond sovrani rimbalzerebbero. Già a ottobre sono risaliti tra il 3% e il 5%, segnalando almeno un arresto della caduta.