Operatori sanitari, divieto di fatturazione elettronica anche per il 2022

Il divieto riguarda le fatture emesse nei confronti dei pazienti privati, indipendentemente dall'invio dei dati di spesa al S.t.s.
3 anni fa
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Fattura elettronica forfettari
Foto © Pixabay

Anche per il prossimo anno, gli operatori sanitari non potranno emettere fatture in formato elettronico per le prestazioni eseguite nei confronti dei pazienti privati. La proroga del divieto di fatturazione elettronica è contenuta in un emendamento al decreto fiscale n. 146 del 21 ottobre 2021, approvato ieri dalle Commissioni Finanze e Lavoro del Senato . Il Decreto è prossimo alla conversione in legge.

Il divieto di fatturazione elettronica per gli operatori sanitari

L’art.10-bis del D.L. 124/2019, Decreto Fiscale, dispone un  divieto, di emissione di fatture elettroniche in capo agli operatori sanitari che inviano i dati delle spese sostenute dai contribuenti al Sistema Tessera sanitaria. S.t.s.

Il divieto, inizialmente era un’esenzione,  operava solo per l’anno 2019. Dopodichè è stato attivato anche per l’anno 2020 e 2021. Con alcuni interventi normativi tra di loro differenziati a livello temporale. Successivamente il divieto è stato esteso a tutti gli operatori sanitari. Indipendentemente se trattasi di soggetti tenuti all’invio dei dati al S.t.s. Anche se ad oggi risulta difficile individuare operatori sanitari che non sono tenuti ad inviare i dati al S.t.s.

Il divieto opera per le operazioni che tali operatori sanitari effettuano nei confronti dei privati, consumatori finali.

Le novità del D.L. Fiscale: divieto anche per il 2022

Il divieto sarebbe dovuto venire meno dal 2022. Una volta superate le criticità individuate dal Garante della Privacy. Vista la sensibilità dei dati inseriti in fattura emessa a documentazione delle prestazioni sanitarie erogate. Ebbene, il divieto di fatturazione elettronica è esteso anche al prossimo anno.  Sulla base di un emendamento al decreto fiscale n. 146 del 21 ottobre 2021 approvato ieri dalle Commissioni Finanze e Lavoro del Senato . Il Decreto è prossimo alla conversione in legge. Dunque, anche per il prossimo anno, gli operatori sanitari non potranno emettere fattura elettronica nei rapporti con pazienti privati.

Questa non è l’unica novità.

Trasmissione corrispettivi al S.
t.s. con il registratore telematico: obbligo dal 2023

Un ulteriore rinvio di un anno è previsto per l’obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati relativi ai corrispettivi giornalieri al  Sistema tessera sanitaria. Infatti, solo dal 2023, l’invio dei dati di spesa al Sistema Tessera Sanitaria (S.t.S.) da parte degli operatori sanitari tramite registratore telematico sarà obbligatorio.

In tal modo, farmacie, parafarmacie ecc, eviteranno di mettere in atto il doppio adempimento ad oggi in essere ossia:

  • invio dati di spesa al Sistema TS per la precompilata e
  • invio corrispettivi all’Agenzia delle entrate tramite il registratore telematico.

Fino al 31 dicembre 2022 l’adempimento unico è solo un’opzione. Dal 1° gennaio 2023 diventerà obbligatorio. Naturalmente, gli operatori sanitari che non hanno a che fare con i corrispettivi giornalieri, continueranno ad inviare i dati al S.t.S tramite i canali  tradizionali (Ad esempio tramite il portale Tessera Sanitaria).

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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