Per le pensioni nel 2022 accettate o respinte, ecco cosa farà davvero la differenza. Ovverosia, il requisito anagrafico. Così come è riportato in questo articolo. In particolare, il passaggio dal 2021 al 2022 per molti lavoratori non sarà indolore. Per chi deciderà di ritirarsi dal lavoro andando in pensione con il sistema delle quote.
Per le pensioni nel 2022, infatti, ci sarà l’addio definitivo alla Quota 100. In quanto esordirà la Quota 102 che andrà a penalizzare tutti coloro che, pur avendo 38 anni di contributi obbligatori versati, avranno 62-63 anni.
Le pensioni nel 2022 accettate o respinte, ecco cosa farà davvero la differenza
Inoltre, per le pensioni anticipate nel 2022 accettate con un’età anagrafica al di sotto dei 64 anni, c’è comunque l’Ape Sociale. Con 63 anni di età. Ma occorre rispettare i requisiti di accesso.
Visto che l’Ape Sociale è un’opzione di pensionamento anticipato per agevolare l’uscita del lavoro di coloro che svolgono mansioni gravose. Ma anche per i disoccupati, per gli invalidi e per i caregiver.
Corsia preferenziale per le lavoratrici in pensione anticipata, anche a soli 58 anni
Per le pensioni nel 2022 accettate o respinte, inoltre, è confermata pure per il prossimo anno la corsia preferenziale di uscita anticipata per le lavoratrici. E questo, in particolare, grazie ad Opzione Donna. Il cui requisito anagrafico è decisamente più basso rispetto alla Quota 102.
Bastano infatti 35 anni di contributi versati e 58 anni di età. Affinché le lavoratrici dipendenti possano optare per il ritiro anticipato dal lavoro. Mentre, per le pensioni nel 2022 accettate o respinte, il requisito anagrafico per le lavoratrici autonome sale a 59 anni. Ma attenzione, perché i requisiti anagrafici e contributivi per Opzione Donna 2022 devono essere maturati entro e non oltre il 31 dicembre del 2021. In più, con Opzione Donna c’è una finestra di decorrenza che è pari a 12 mesi per le lavoratrici dipendenti.