È possibile andare in pensione a 67 anni con l’assegno INPS di vecchiaia? Ma continuando comunque a lavorare? Nel rispetto delle condizioni previste, la risposta è affermativa. Il che significa che un pensionato che incassa l’assegno INPS di vecchiaia non solo può continuare a lavorare senza violare la legge.
Ma può pure continuare a versare i contributi previdenziali obbligatori che, in ogni caso, non andranno persi. Vediamo perché e come allora si può andare in pensione a 67 anni, con la prestazione INPS di vecchiaia, ma senza nello stesso tempo ritirarsi dal lavoro.
In pensione a 67 anni con assegno INPS di vecchiaia ma continuando a lavorare, ecco cosa succede
Nel dettaglio, per andare in pensione a 67 anni con assegno INPS di vecchiaia ma continuando a lavorare bisogna fare una distinzione. Tra il lavoro autonomo ed il lavoro dipendente. In particolare, il lavoratore dipendente per ottenere la liquidazione della pensione INPS di vecchiaia deve dimettersi. Quindi, è obbligatoria la cessazione dal servizio.
Mentre i lavoratori in proprio come gli artigiani e come i commercianti possono andare in pensione di vecchiaia a 67 anni senza dover chiudere bottega. Potranno infatti continuare a lavorare e continuare a versare i contributi all’INPS. Al fine di ottenere poi un supplemento di pensione. Al pari del lavoratore dipendente che, dopo essersi dimesso, torna a lavorare magari per un’altra azienda. Con in tasca la pensione INPS di vecchiaia.
Come funziona il supplemento di pensione erogato dall’INPS
Andando in pensione a 67 anni con assegno INPS di vecchiaia, i contributi versati successivamente all’erogazione della prima mensilità della pensione concorrono alla maturazione di un supplemento. Che si richiede presentando domanda all’INPS. In più, i contributi previdenziali versati e successivi alla decorrenza del primo supplemento di pensione concorrono alla concessione di ulteriori supplementi.
Il supplemento di pensione, tra gli altri, può essere richiesto dagli iscritti INPS all’AGO.