Cambiano ancora i requisiti per la pensione anticipata degli operai edili. Un emendamento presentato in Senato alla manovra di bilancio cambia il requisito contributivo per accedere ad Ape Sociale.
Non più 30 anni di contributi versati, ma 32, quindi. Dal prossimo anno gli operai edili e i ceramisti potranno andare in pensione anticipata a partire da 63 anni di età. Il requisito dei 30 anni inizialmente previsto per la categoria è innalzato di due.
Lavoratori edili in pensione con 32 anni di contributi
La categoria dei lavoratori edili e ceramisti rientra fra quella dei lavori usuranti e meritevoli di maggiore tutela per la pensione.
Attualmente la normativa prevede che i lavoratori gravosi ricompresi nelle attuali 15 categorie possano andare in pensione anticipata con Ape Sociale a 63 anni di età e con almeno 36 anni di anzianità contributiva. Un passaggio statico perché mette sullo stesso piano tutti i lavori gravosi.
Invece succede, di fatto, che i muratori e i ceramisti, ad esempio, sono soggetti a maggior usura rispetto alle educatrici d’infanzia. Non solo, il lavoro in edilizia è spesso discontinuo perché dipendente dalla durata degli appalti e dei cantieri.
Per gli edili Ape Sociale con quota 95
Così, fermo restando il requisito anagrafico, per i lavoratori edili dal prossimo anno l’accesso ad Ape Sociale scatterà con almeno 32 anni di contributi, anziché 36. A beneficiare di questa agevolazione ci saranno anche i ceramisti.
Anche i minatori e i conduttori di macchinari pesanti per cave e cantieri potrebbero avere il medesimo trattamento. E’ infatti ancora allo studio un meccanismo che renda più flessibile l’uscita anticipata dal lavoro in base alle mansioni ricoperte.
Ma anche in base alla durata del lavoro usurante svolto.