Quota 102 senza Quota 41 è ingiusta: va in pensione chi ha lavorato meno

In molti si trovano ad aver versato più contributi richiesti dalla norma senza poter accedere a quota 102
3 anni fa
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Andare in pensione con Quota 102 si può senza requisiti ma pagando: ecco come

Quota 102 discrimina chi non rispecchia i requisiti per accedervi nonostante un’anzianità contributiva maggiore rispetto a quella richiesta dalla norma.

Ecco quali sono le critiche nei confronti di quota 102 e quali potrebbero essere le alternative, ad esempio quota 41.

Quota 102

La Legge n°234/2021, Legge di bilancio 2022 ha indrodotto la c.d quota 102. Grazie alla quale è possibile andare in pensione anticipata.

  • con un requisito anagrafico pari a 64 anni e
  • un’anzianità contributiva minima di 38 anni.

Nello specifico, potranno andare in pensione anticipata con quota 102: gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria e alle forme esclusive e sostitutive della medesima, gestite dall’INPS, nonché alla gestione separata, che maturino nel corso dell’anno 2022 i requisiti di età anagrafica pari a 64 anni e di anzianità contributiva pari a 38 anni (c.d. “quota 102”).

 Fermo restando che il diritto conseguito entro il 31 dicembre 2022 può essere esercitato anche successivamente a tale data.

I limiti di quota 100 e di quota 102 sono evidenti. In molti si trovano ad aver versato più contributi richiesti dalla norma senza poter accedere a quota 102.

Il limite sta nel cumulo contributivo, Infatti ai fini di quota 100/102 possono essere cumulati i soli contributi  versati a gestioni che fanno capo all’Ago (Assicurazione Generale Obbligatoria), Compresa la Gestione Separata. Dunque, non concorrono alla verifica del requisito contributivo i versamenti contributivi presenti nelle casse professionali. Cosa invece ammessa ossia è ammesso il cumulo totale per la pensione di vecchiaia e per la pensione anticipata.

L’alternativa è quella di ricorrere alla più onerosa ricongiunzione dei contributi.

Quota 41

Anche nel 2022 sarà possibile andare in pensione con quota 41. A prescindere dall’età anagrafica.

Quota 41 è una prestazione economica erogata, a domanda, ai lavoratori che possono far valere 12 mesi di contribuzione effettiva antecedente al 19° anno di età (c.d. lavoratori precoci), si trovano in determinate condizioni indicate dalla legge e perfezionano, entro il 31 dicembre 2026, 41 anni di contribuzione (Fonte portale INPS).

Per accedere a quota 41 è necessario trovarsi in una delle seguenti condizioni:

  • stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di cui all’articolo 7, legge 15 luglio 1966, n. 604 e conclusione integrale della prestazione per la disoccupazione da almeno tre mesi;
  • invalidità superiore o uguale al 74% accertata dalle competenti commissioni mediche per il riconoscimento dell’invalidità civile;
  • coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni oppure siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;
  • aver svolto attività particolarmente faticose e pesanti ai sensi del decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67 (attività usurante di cui al decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale 19 maggio 1999, addetti alla linea catena, lavoratori notturni, conducenti di veicoli di capienza complessiva non inferiore a nove posti, adibiti al trasporto collettivo).

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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