All’interno della maggioranza dei certificati di investimento emessi da Goldman Sachs, i comunemente detti Phoenix Memory, ne balza all’occhio uno di recente emissione, perché consente di investire su una società creata dal magnate Richard Branson – nonché proprietario della Virgin – per creare un pacchetto d’offerta di voli spaziali suborbitali per il mercato commerciale. In altre parole business del turismo spaziale al confine dell’atmosfera.
Yuri Gagarin è stato il primo che ha affrontato il suo viaggio spaziale con successo ma con molti rischi ed incertezza rispetto a cosa sarebbe accaduto.
Il tutto mediante “investimento indiretto” di danaro relativamente limitato – taglio nominale da 1000 Euro -.
Introduzioni quantitative sul sottostante
In questo caso, il sottostante che non ha bisogno di presentazioni, è rappresentato da Virgin Galactic.
Osservazioni/conclusioni sul sottostante:
- L’azienda è stata quotata di recente. Dal momento dalla sua quotazione fino alla fine del 2019 il titolo ha fluttuato intorno ai 10 USD, per poi avere un “piccolo drawdown” dai 10 USD fino a circa 7 USD, per poi esplodere letteralmente al rialzo toccando circa i 25 USD all’inizio del 2020. Dopo di che il titolo ha ricorretto bruscamente nell’arco di circa 1 mese per ritornare sui 14,8 USD; successivamente il titolo ha attraversato una fase lateral-rialzista caratterizzata da volatilità mediamente elevata, durata circa fino alla fine del 2020 (sebbene non quanto le brusche esplosioni al rialzo/ribasso successive). Da lì in avanti il titolo ha mostrato un andamento estremamente volatile con picchi di massimo (vedi i due massimi più elevati) compresi approssimativamente in zona 44-46 USD. Attualmente il titolo si in trova in picchiata intorno agli 8,6 USD.
- Il titolo mostra sia il rapporto Price / Earning sia il rapporto Enterprice Value / Ebitda negativi, segno che il mercato è disposto a pagare un prezzo nonostante sia la redditività operativa lorda (quindi il core business al lordo di alcuni costi, come ammortamenti, svalutazioni, interessi e tasse) sia gli utili netti siano attualmente negativi.La conclusione è che si tratta di un’azienda growth, ossia i cui investitori guardano al futuro del progetto messo in atto, anche accettando potenziali perdite operative pluriennali.
- Nonostante la recente quotazione è da notare anche lo strano comportamento del beta: ha fluttuato intorno allo 0 per poi scendere in territorio negativo toccando dei picchi vicino a -0,8 per poi risalire bruscamente intorno allo +0,8 ed infine scendere sul +0,2. In altre parole: è stata una azienda inizialmente indipendente dalle fluttuazioni del mercato di riferimento, per poi diventare una sorta di azienda assicurativa contro i crolli del mercato e trasformandosi successivamente in un titolo che mostra un “sentiero di prezzo simile” al mercato, ritornando infine una azienda “quasi indipendente” dai suddetti movimenti.
- Infine, per completare le analisi delle caratteristiche quantitative del titolo, la volatilità implicita (per convenzione calcolata su un “forward period” di 30 giorni) è sempre stata elevata e superiore a circa il 60%, arrivando a picchi oltre il 200%. Attualmente si trova a circa il 95%. Ciò giova sicuramente contemporaneamente al tandem emittente-strutturatore (costruzione del certificato in termini di costi del pool opzionale sottostante e relativo hedging) e all’investitore (livelli di redditività potenziale, conservatività della protezione applicata e scadenza).
- Sarebbe interessante effettuare un analisi di valutazione, con metriche quali P/E o EV/EBITDA in ottica top-down (Rispetto al mercato generale di riferimento – NASDAQ -, rispetto al settore – Aereospazio e Turismo Spaziale – e poi al gruppo di pari – Space X e Blue Origin -).
Si passa ora ad esplicare il meccanismo di base del certificato (estrapolato mediante lettura dei documenti fondamentali, che costituiscono il quadro tecnico-normativo per meglio comprendere le caratteristiche primarie del prodotto cartolarizzato).
Goldman Sachs certificati di investimento: punti di forza del Phoenix Memory, come investire su Virgin Galactic
- Barriera europea di protezione sul capitale pari al 50% del valore iniziale
- Prime cedole 6 cedole mensili incondizionate dello 0,9%
- Trigger cedole al 50% del valore iniziale
- Sucessive Cedole mensili condizionate dello 0,9% (massimo 10,8% annuo) con effetto memoria
- Autocall trigger mensile – che permette di ricevere il rimborso anticipato- osservabile dal 6° mese (dal 10.06.2022) e decrescente a step del 5% ogni 6 mesi: dal 100% all’80% del valore iniziale
- Opzione quanto che neutralizza il tasso di cambio
- Efficienza della fiscalità degli Investment Certificates, per maggiori info si legga anche: Recupero Minusvalenze? Sfrutta l’efficienza della fiscalità dei certificati, spunti operativi
- Valore nominale 1000 Euro
- Prezzo lettera non disponibile
Goldman Sachs certificati Phoenix Memory, come investire su Virgin Galactic: funzionamento
Questo prodotto, della categoria certificati di investimento conosciuti come Phoenix Memory, è stato emesso da Goldman Sachs il 03.01.
Meccanismo cedolare
Il Phoenix Memory Goldman Sachs in questione paga le prime 6 cedole mensili incondizionate di 9 Euro, ossia a prescindere dall’andamento del sottostante.
Successivamente il certificato paga cedole mensili condizionate di 9 Euro, ossia se ogni sottostante non scende oltre il trigger delle cedole, posto al 50% del valore iniziale; in caso contrario non viene corrisposta alcuna cedola, che però viene immagazzinata in memoria e pagata assieme a tutte quelle eventualmente non pagate in precedenza quando si presenta la condizione del pagamento, ovvero quando tutti i sottostanti risalgono sopra il trigger in una delle date di valutazione successive.
Meccanismo di rimborso anticipato automatico: Autocall
Il meccanismo Autocall permette di ottenere il rimborso anticipato, grazie all’autocall trigger mensile, a partire dal 6° mese e decrescente a step del 5% (vedi sopra): se il prezzo di ogni sottostante è pari o superiore all’autocall trigger il certificato rimborsa il valore nominale più la cedola del mese in questione (e quelle eventualmente non pagate in precedenza grazie all’effetto memoria); in caso contrario la vita del prodotto continua.
A scadenza, se il prodotto non si è estinto anticipatamente, si prefigurano 2 scenari:
- se alla data di valutazione finale il sottostante non scende sotto la barriera europea – della stessa entità del trigger cedolare -, il certificato paga il nominale più l’ultima cedola – e quelle eventualmente non pagate in precedenza grazie all’effetto memoria -;
- in caso contrario il certificato di investimento phoenix memory replica “più o meno” linearmente la performance dell’azienda Virgin Galactic, pagando un valore pari al valore nominale del certificato per la performance (data dal valore finale in rapporto al valore iniziale) del suddetto sottostante.
Da notare la presenza della barriera europea. Grazie a tale caratteristica il valore dei sottostanti può anche fluttuare sotto barriera durante la vita del certificato senza compromettere la protezione del capitale. Affinché venga restituito il valore nominale, il valore dei sottostanti deve risultare sopra la barriera solo alla data di valutazione finale.
Da notare anche la presenza dell‘opzione quanto. Nonostante il titolo su cui è scritto il certificato sia denominato in USD, il prodotto rimborsa sempre importi in Euro, non lasciando l’investitore esposto a variazioni (favorevoli o sfavorevoli) del cambio EUR/USD.
Sottostante
La situazione attuale sul sottostante – di questo certificato Leonteq Phoenix Memory – è la seguente:
- Virgin Galactic: valore iniziale (15,21 USD), Barriera/trigger cedola (7,605 USD), ultimo prezzo registrato (chiusura al 24.01.2022 a 8,6 USD, pari al 56,54% del livello iniziale)
Codice ISIN del prodotto
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