Inizio lavori, partono finalmente le novità per i cantieri entro i 10 mila euro: ma resta questo limite

Per inizio lavori, partono finalmente le novità per i cantieri entro i 10 mila euro. Ma resta questo limite. Vediamo quale nel dettaglio analizzando pure tutti i vantaggi previsti per gli interventi incentivati in edilizia libera.
3 anni fa
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Per inizio lavori, partono finalmente le novità per i cantieri entro i 10 mila euro. Ma resta questo limite. Vediamo quale nel dettaglio. Analizzando pure tutti i vantaggi previsti per gli interventi incentivati in edilizia libera.

Per inizio lavori, infatti, a partire dal 4 febbraio del 2022 l’Agenzia delle Entrate ha reso disponibile un nuovo modello. Quello, nella fattispecie, che permette per gli interventi incentivati in edilizia lo sconto in fattura. E lo stesso dicasi per l’esercizio dell’opzione che è rappresentata dalla cessione del credito.

Inizio lavori, partono finalmente le novità per i cantieri entro i 10 mila euro. Ma resta questo limite

Per inizio lavori sotto i 10.000 euro ricordiamo, prima di tutto, che in tal caso si parla come sopra detto di lavori in regime di edilizia libera. E questo perché sotto questo limite di spesa, all’infuori del bonus facciate, per tutti gli altri bonus edilizi non è richiesta l’asseverazione di congruità dei prezzi.  E lo stesso dicasi pure per il visto di conformità.

Per inizio lavori edilizi, quindi, partono finalmente le novità. Anche per i cantieri entro i 10 mila euro. Ma c’è un limite come sopra detto. Precisamente, una nuova stretta antifrode che è stata fortemente criticata, tra gli altri, dall’ANCE. Che è l’Associazione Nazionale Costruttori Edili.

Resta questo limite sui bonus edilizi con l’ultima stretta antifrode del Governo italiano

Da inizio a fine lavori, infatti, resta questo limite sui bonus edilizi con l’ultima stretta antifrode messa a punto e varata dal Governo italiano. Il nuovo limite imposto alla cessione del credito. È stato infatti introdotto il divieto di cessione multipla dei bonus fiscali. Il che rende proprio questi bonus meno appetibili per le imprese, per le banche ed anche per gli intermediari finanziari. Dato che, come riportato in questo articolo, c’è ora il divieto di cessione a catena.

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