Depositi, azioni, materie prime e obbligazioni: ecco come difendere i propri risparmi

Per timore del conflitto Russia-Ucraina, ecco i suggerimenti degli esperti per difendere i propri risparmi tra depositi, azioni, materie prime e obbligazioni.
3 anni fa
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Pac del tifoso e conti deposito.

A seguito dell’attacco della Russia all’Ucraina ci sono state forti reazioni del comparto azionario europeo.  Sono stati bruciati infatti più di 300 miliardi per cui in molti sono preoccupati per i propri risparmi. Sia gli analisti che le case di investimento consigliano diverse strategie, come comunica Larepubblica. Ciò per il Titoli di Stato, le materie prime e i depositi.

Come difendere i propri risparmi

Analisti e case di investimento comunicano che il proprio denaro si dovrebbe spostare dai titoli più esposti alla crescita e ai consumi a quelli che hanno degli utili più solidi.

Le materie, prime, proseguono, potrebbero rivelarsi una buona copertura ma il pericolo inflazione è dietro l’angolo. Che fare allora per difendere i propri risparmi? Ebbene, per le azioni bisognerebbe optare per titoli difensivi come quelli che operano in settori regolati o quelli legati alla salute, alla farmaceutica come Recordati o alla diagnostica (come Diasorin). Offrono infatti ritorni e rendimenti certi.
Gli esperti comunicano inoltre che le obbligazioni tengono sicuramente meglio delle azioni. Gli investitori quindi dovrebbero rifugiarsi in attività che creano pochi rischi come i titoli di Stato magari degli Stati Uniti o della Germania. Anche quelli italiani, però, hanno registrato della quotazioni più alte, in particolar modo quelli legati all’inflazione europea.
Per quanto concerne le materie prime gli esperti concordano che ci saranno speculazioni più elevate sul gas e sul petrolio. Per la Barclays, infatti, i prezzi attuali continueranno a restare alti nel medio termine. Invece per il capitolo risparmi, il rischio è quello che l’inflazione li possa aggredire. Gli analisti comunicano infatti che in due anni di pandemia tra denaro contante e conti correnti sono stati accumulati più di 150 miliardi di euro in più. Questo significa che se si proietta per un intero anno l’inflazione di gennaio, ne scaturisce un quadro nero.
Ovvero un impoverimento potenziale da 76 miliardi di euro. Si ricorda infine che tenere i  propri soldi sul conto corrente o su quello deposito è sicuro fino a 100 mila euro grazie al Fondo di Tutela Interbancario. Il problema però è sempre legato all’inflazione.
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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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