BTp 2072, come guadagnare l’8% in due settimane

Il BTp 2072, ossia il bond sovrano a 50 anni, ha permesso agli obbligazionisti di guadagnare circa l'8% in un paio di settimane
3 anni fa
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BTp 15 anni, successo al collocamento sindacato
BTp 15 anni, successo al collocamento sindacato © Licenza Creative Commons

La guerra tra Russia e Ucraina ha stravolto il panorama obbligazionario internazionale. Dopo un inizio di anno a dir poco negativo, gli investitori sono tornati a comprare bond per mettersi al sicuro contro i rischi geopolitici e finanziari. Oggi, ad esempio, il Treasury a 10 anni è sceso a un rendimento dell’1,74% dal 2,05% del 15 febbraio scorso. In Italia, il BTp 2072 (ISIN: IT0005441883) è la scadenza più longeva e per questo anche quella che maggiormente risalta la tendenza in atto. Alle quotazioni attuali di 90 centesimi, offre un rendimento netto del 2,28% contro il 2,6% di appena due settimane fa.

Nel frattempo, si è apprezzato di poco meno dell’8%.

Esattamente tra 50 anni il BTp 2072 scade. Rispetto a metà febbraio, ci offre un rendimento netto cumulato del 16% più basso. Del resto, anche il BTp a 10 anni è sceso da oltre il 2% all’1,54% di questo pomeriggio. Significa una sola cosa: il mercato sta avendo così troppa paura per quello che succede a Kiev da ignorare anche il fatto che l’inflazione italiana a febbraio sia salita sopra il 6%.

BTp 2072, rendimento reale al -4%

In pratica, lo stesso BTp 2072 ci offre attualmente un rendimento reale negativo di quasi il 4%. Certo, è pur vero che il mercato non si aspetti un’inflazione così alta a lungo, ma sta di fatto che, anziché salire, i rendimenti sovrani italiani stiano scendendo, in linea con il trend sui mercati maturi. Durerà a lungo? Molto probabilmente, no. Va detto, comunque, che più dura la guerra russo-ucraina e più alti i rischi geopolitici e finanziari, maggiore la caccia ai “safe asset” tra gli investitori. Basti guardare al cambio tra euro e franco svizzero a 1,025, mai così basso dal 2015.

In realtà, un primo test lo si avrà al board BCE del 10 marzo. In quella data, sapremo se a Francoforte avanzi l’ipotesi di alzare i tassi entro l’anno, oltre a tagliare gli acquisti di bond con il “quantitative easing” nei prossimi mesi.

E non è detto neppure che l’esito sia scontato per l’obbligazionario: se la BCE si mostrerà accomodante, i rendimenti resteranno bassi per via dell’alta liquidità garantita ai mercati o risaliranno per scontare un’alta inflazione a lungo?

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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