Rottamazione-ter. Dopo la scadenza di ieri si fa la conta dei decaduti

Entro il 7 marzo doveva essere pagata la 1° rata 2022, chi non ha versato decade dalla definizione agevolata
3 anni fa
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Rottamazione-ter, è oggi l’ultima chiamata: cosa rischia chi non paga

Entro ieri 7 marzo, i contribuenti con la rottamazione delle cartelle esattoriali ancora attiva, avrebbero dovuto pagare la 1° rata 2022.  Si stima ad oggi che coloro che non sono riusciti ad effettuare il pagamento sono tantissimi. Già rispetto alla precedente scadenza del 14 dicembre scorso, erano stati in molti ad essere costretti ad alzare bandiera bianca.

Il mancato, parziale o anche solo tardivo pagamento, comporta delle conseguenze piuttosto negative in capo al contribuente.

Ecco quello che c’è da sapere per chi non è riuscito a pagare entro il 7 marzo la 1° rata 2022.

La rottamazione-ter e la scadenza del 7 marzo

Per mantenere i benefici della Rottamazione-ter, i contribuenti che hanno effettuato entro il 14 dicembre 2021 (termine “ultimo” previsto nel DL n. 146/2021 “Decreto Fiscale”, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 215/2021) il versamento delle rate dovute per il 2020 e il 2021, avrebbero dovuto rispettare la scadenza del 7 marzo.

Nello specifico, il D.L. 146/2021, post conversione in legge, aveva rimandato al 9 dicembre la scadenza delle rate 2020 e 2021 della rottamazione-ter e del saldo e stralcio.

Entro la data del 9 dicembre, alla quale si aggiungevano i 5 giorni di tolleranza, dovevano essere pagate:

  • le rate della “Rottamazione-ter” e della “Definizione agevolata delle risorse UE” scadute il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio, 30 novembre del 2020 e 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio, 30 novembre del 2021;
  • le rate del “Saldo e stralcio” scadute il 31 marzo, 31 luglio del 2020 e 31 marzo, 31 luglio del 2021.

Dunque, rispetto alla data del 9 dicembre, trovava sempre applicazione la tolleranza dei 5 giorni di ritardo di cui all’articolo 3, comma 14-bis, del DL n.119/2018.

Pagata la rata del 14 dicembre, entro il 7 marzo doveva essere pagata la 1° rata 2022.

Quali conseguenze per chi non ha pagato ?

Per chi non ha pagato la 1° rata 2022 entro il 7 marzo, le conseguenze sono piuttosto pesanti.

Nello specifico, il mancato, parziale o anche solo tardivo pagamento comporta la decadenza delle definizione agevolata.

Inoltre: i versamenti effettuati saranno considerati a titolo di acconto sulle somme dovute in origine all’atto dell’ammissione alla rottamazione-ter.

Difatti viene meno lo sconto sulle sanzioni e sugli interessi previsti dal D.L. 119/2018, art.3.

Le prossime scadenze delle rottamazione-ter

Per chi ha pagato la rata del 7 marzo, le prossime scadenze previste nel corso dell’anno 2022 per la “Rottamazione-ter”, sono fissate nelle seguenti date:

  • 31 maggio;
  • 31 luglio;
  • 30 novembre.

Dunque la prossima scadenza sarà quella del 31 maggio.

Rispetto alle scadenze appena elencate,  sono ammessi i cinque giorni di tolleranza di cui all’articolo 3, comma 14-bis, del DL n. 119 del 2018. Per la rata del 31 maggio 2022, il termine “ultimo” per effettuare il pagamento è fissato al 6 giugno.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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