I buoni fruttiferi postali sono da anni uno dei prodotti più amati dagli italiani per effettuare un investimento o per accantonare i propri risparmi. Piacciono infatti molto perché non hanno costi per la sottoscrizione o il rimborso. Piacevano però ancora di più quando c’era la lira in quanto offrivano interessi più che buoni. La domanda che in molti ci stanno facendo è come fare per incassare un titolo in caso di decesso del titolare o uno dei cointestatari.
Decesso intestatario/cointestatario: ecco come riscuotere somme buoni fruttiferi postali
Se l’intestatario di buoni fruttiferi postali muore, i titoli che gli appartenevano finiscono in successione ereditaria.
Nel caso i buoni fruttiferi postali siano cointestati e contengano la clausola cpfr, ogni cointestatario in modo autonomo potrà chiedere il rimborso del buono. La sigla significa infatti “con pari facoltà di rimborso” per cui basterà che ci si rechi all’ufficio postale senza munirsi necessariamente dell’autorizzazione degli altri. Ovviamente questa clausola può portare conflitti con gli eredi dell’intestatario defunto del titolo. La giurisprudenza, però, chiamata in causa più volte, comunica che Poste non può fare eccezioni e non può rifiutarsi di rimborsare il titolo al cointestatario superstite. Quest’ultimo quindi potrà incassare tutto e poi dare la parte spettante agli eredi del titolo.
Si ricorda che il buono fruttifero postale può essere rimborsato anche prima della scadenza. La cifra investita si riceverà per intero mentre gli interessi saranno solo quelli maturati fino a quel momento.
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