Il bonus 2 mila euro per i giovani che vivono in affitto è ammesso anche laddove il canone di locazione sia pagato ai genitori? E’ il caso, ad esempio, del figlio che paga l’affitto di casa al padre.
Questa la domanda giunta in redazione in questi giorni. Facciamo, dunque, chiarezza sull’argomento ai nostri lettori.
Cos’è il bonus 2 mila euro per l’affitto dei giovani
Il beneficio cui si fa riferimento è quello istituito con la legge di bilancio 2022. Si tratta di una detrazione fiscale da far valere in dichiarazione redditi.
Questo previsto dalla legge di bilancio 2022 spetta, purché siano rispettati tutti i seguenti requisiti:
- l’inquilino che ha stipulato il contratto deve avere un’età compresa tra i 20 anni e 31 anni (30 anni e 364 giorni)
- il reddito complessivo annuo dell’inquilino non deve essere superiore a 15.493,71 euro.
- la casa oggetto della locazione deve essere
- abitazione principale per l’inquilino (quindi, questi vi deve avere residenza e dimora abituale)
- e diversa dall’abitazione principale dei genitori o di coloro cui è eventualmente il giovane è affidato.
Quando l’affitto è pagato al genitore
Il bonus 2 mila euro spetta sia se l’affitto abbia ad oggetto l’intera casa sia laddove riguardi solo una parte di essa. Inoltre la normativa nessuna condizione pone in merito alla qualifica del locatore. Quindi, il beneficio spetta anche se il canone è pagato ai genitori (sempreché si tratti di casa diversa da quella in cui vivono questi ultimi).
Ricordiamo che lo sgravio fiscale in commento è pari a 991,60 euro (misura forfettaria). Tuttavia, se il 20% del canone di locazione annuo è superiore a 991,60 euro, lo sgravio sarà pari a questo maggior importo. La detrazione massima spettante non può, comunque, superare 2.000 euro.
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