La carta del Reddito di Cittadinanza, in linea di principio, può essere utilizzata per l’acquisto di ogni genere di beni di consumo e servizi ad eccezione di quelli espressamente previsti dalla Legge.
Con la recente impennata dei prezzi dei carburanti, dovuta alla crisi ucraina e alle relative sanzioni imposta alla Russia, in molti si stanno chiedendo se con il sussidio permette di pagare la benzina al distributore o se la normativa impone dei limiti in tal senso. Cerchiamo dunque di fare un po’ di chiarezza.
Reddito di Cittadinanza, cosa posso acquistare?
Il reddito di cittadinanza, si legge sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, consente l’acquisto di ogni genere di beni di consumo e servizi ad eccezione di alcune categorie espressamente previste dalla normativa, come armi, articoli di gioielleria e pellicceria, giochi che prevedono vincite in denaro e molto altro ancora.
Il carburante, ad ogni modo, non rientra in questa lista. Si tratta, infatti, di un bene che oggi può essere considerato come di prima necessità, al pari degli alimenti o del vestiario.
Per tale motivo, possiamo affermare che il sussidio può essere utilizzato per effettuare il rifornimento di carburante alla propria auto. È possibile pagare sia mediante la carta oppure in contanti, ovviamente entro il limite di prelievo consentito di 100 euro per i nuclei familiari composti da un singolo individuo, incrementato in base al numero di componenti il nucleo.
Come viene utilizzato il sussidio dagli italiani?
Secondo un recente studio condotto dall’INPS sui percettori di reddito di cittadinanza, circa il 41,5% dei beneficiari ha utilizzato il sussidio per i consumi che potremo considerare di prima utilità, come il cibo, vestiti e anche, appunto, il carburante; il 39,4% degli intervistati, inoltre, ha dichiarato di essere riuscito a saldare completamente un proprio debito o almeno a ridurlo.
È stato inoltre evidenziato che questo strumento ha permesso un “allentamento dei vincoli al consumo di beni di prima necessità ma, allo stesso tempo, non è riuscito ad allentare i vincoli al consumo di beni non strettamente necessari”.
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