Quanto – e come – il caro energia peserà sui bilanci delle famiglie? Secondo L’Osservatorio sui prezzi di Federconsumatori, gli aumenti saranno tali da rischiare di generare un vero e proprio “salasso”, sopratutto per i redditi medio-bassi. Per questo, secondo l’associazione, i bonus da soli, purtroppo, non basteranno a frenare la crisi.
L’emergenza Covid prima e la crisi scatenata dalla guerra poi ha accelerato una spinta inflazionistica senza precedenti, tanto da spingere il Governo a intervenire con un apposito pacchetto di misure contro il fenomeno del caro-prezzi.
La crisi grava sulle famiglie: quanto spenderanno in più a fine anno
Sulla base dei dati a propria disposizione, Federconsumatori ha stimato quelli che tendenzialmente sono gli aumenti attuali, il potenziale rialzo dei prezzi dei beni di consumo nel futuro e in generare il rincaro dei servizi, specie quelli considerati essenziali, in Italia. Ebbene, come spiegato da Claudia De Marco, Presidente di Ferdeconsumatori Treviso, tenendo conto di tutti questi fattori, una famiglia italiana formata in media da quattro persone – a causa degli aumenti registrati – in un anno spenderà circa 2.300 euro in più quest’anno.
Tendenzialmente, 1000 euro in più se ne andranno per le bollette, 400 per il caro carburante, mentre il resto si distribuirà a cascata su tutti gli altri settori che risentono inevitabilmente dei rincari di energia e trasporti.
Già oggi, gli aggravi calcolati dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori – ammontano a +2.354,98 euro annui a famiglia.
Di quanto sono aumentati i prezzi? I bonus non bastano
Durante l’intervista rilasciata a A3 NEWS Treviso, De Marco ha fatto il punto anche su quelli che sono stati, tendenzialmente, gli aumenti rilevati nell’ultimo periodo.
“Le tariffe dell’elettricità hanno avuto un incremento del 55%, del gas del 42% – ha dichiarato -.
Da qui l’appello dell’associazione al Governo a fare di più, soprattutto a favore delle famiglie meno abbienti, che rischiano di essere risucchiati da questa crisi.
“Di fronte ad aumenti così ingenti appare ancora poco incisivo il taglio di 0,25 centesimi di Euro al litro fino al 30 Aprile, che determinerà in termini diretti un risparmio di circa 25 Euro ad automobilista (singolo o famiglia che consumi 100 litri di carburante al mese, pari a circa 2 pieni di benzina)”, si legge infatti in una nota stampa pubblicata sul sito di Ferderconsumatori.
“Appare poco lungimirante e rientra ancora nell’ottica dell’adozione di misure spot la scelta di limitare ad appena un mese l’applicazione di tale sconto, quando invece gli automobilisti stanno facendo i conti con gli aumenti dei prezzi da almeno ottobre 2021, data in cui abbiamo inviato la prima segnalazione in merito all’Antitrust”, ha inoltre affermato Michele Carrus, il Presidente.
I sostegni disposti sono stati definiti infatti validi ma non sufficienti, soprattutto in vista di possibili speculazioni a danni dei consumatori.
Aumenti in tutta Italia, ma c’entra davvero “solo” la guerra?
Da un paio di mesi a questa parte il trend dei prezzi al rialzo è stato denunciato da diverse associazioni di categoria. È però da quando la guerra in Ucraina ha spinto i prezzi del gas e ha rallentato l’intera filiera degli approvvigionamenti esteri che le cose sono precipitate, per gli addetti ai lavori e i consumatori.
I prezzi dell’energia in Europa, quindi, sono diventati estremamente volatili. Ma gli aumenti, in alcuni mercati, sono stati così repentini da far pensare subito a possibili fenomeni di speculazione.
Intanto, con il nuovo decreto Draghi, approvato a marzo, sono stati stanziati 4,4 miliardi di euro per contrastare gli effetti dell’inflazione. Tra le misure approvate, a tal proposito:
- aiuti al pagamento della bolletta energetica per chi ha i redditi più bassi;
- un taglio temporaneo di 25 centesimi alle tasse su benzina e diesel.
L’inflazione, però, continua a crescere, con l’ISTAT che nella giornata di mercoledì 16 marzo ha registrato un aumento del +5,7% su base annua. Uno dei tassi più alti dal 1995.