Bonus 200 euro, si può chiedere al datore di lavoro da questo mese e senza Isee

Chiamarlo bonus attira di più ma i 200 euro della benzina sono un benefit per pochi
2 anni fa
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Chi dovrebbe ricevere il bonus 200 euro a settembre anche senza proroga
Chi dovrebbe ricevere il bonus 200 euro a settembre anche senza proroga

Ci hanno scritto in molti per chiedere informazioni sul bonus benzina da 200 euro di cui tanto si parla in questi giorni. L’aumento del costo del carburante ha messo in difficoltà molti automobilisti e, dopo un livellamento delle accise per contenere la salita vertiginosa dei prezzi, il Governo ha introdotto questa misura. Ma la confusione sul punto è molta: sia sulle modalità di erogazione che sui tempi e i requisiti. Cerchiamo allora di fare chiarezza sulla natura del bonus benzina per individuare chi può richiederlo e da quando.

Perché solo i lavoratori dipendenti possono chiedere il bonus 200 euro

Una delle polemiche maggiori riguarda l’esclusività del bonus benzina che spetta solo ai lavoratori dipendenti delle aziende private. Gli esclusi dalla misura (autonomi e dipendenti del settore pubblico) si sono sentiti tagliati fuori senza motivo. In realtà la spiegazione si rinviene proprio nella natura del bonus. Molti ne hanno parlato come una concessione del governo ma, di fatto, si tratta di un voucher aziendale. Ecco perché spetta solo ai dipendenti.

Se e Quanto, tutto sul bonus benzina è cortesia del datore di lavoro

E, proprio per questo, i 200 euro vanno chiesti al datore di lavoro. Non è prevista una domanda all’Inps e non sono stati fissati requisiti ISEE. Il rimborso della benzina, sotto forma di contributo fino a 200 euro, viene riconosciuto come voucher esentasse.

Ma qui si cela anche il più grosso limite di un bonus che, sebbene molto pubblicizzato e decantato, di fatto potrebbe spettare a poche persone. Le aziende NON sono tenute ad erogare i 200 euro. L’incentivo per i datori sta nell’esenzione totale su Irpef e Inps. Quindi, possiamo dire, che per i datori di lavoro, non è un benefit particolarmente esoso. Ma questo è: niente di più di un benefit aziendale facoltativo.

E opzionale è anche l‘importo: trattandosi di un voucher aziendale, infatti, è la stessa azienda a stabilire l’importo adeguato per garantire un sostegno contro il caro carburanti.

Caro benzina, cosa aspettarsi da dopo il 20 aprile 2022

In altre parole il governo si è limitato a farsi portavoce dei datori di lavoro, dando loro un piccolo incentivo ad aiutare i dipendenti. Ma chi pensa che Draghi abbia regalato bonus da 200 euro sulla benzina, è ben lontano dalla verità (e forse farebbe bene a non credere ai titoli sensazionalistici di alcuni siti!).

Con questo non si vuole negare che la misura possa essere un aiuto, soprattutto per chi percorre molti km in auto per motivi di lavoro. Ma è bene non illudersi. La misura che molti speravano di ottenere da Draghi è stata invece approvata, ad esempio, in Germania. Ai tedeschi è stato riconosciuta l’erogazione di un bonus direttamente in busta paga per i lavoratori dipendenti e ad un contributo una tantum per gli autonomi.

Consoliamoci: almeno fino al prossimo 20 aprile 2022 (ma con molta probabilità ci saranno proroghe) è operativo il temporaneo taglio delle accise sul carburante:

  • 30,5 centesimi al litro per benzina e diesel;
  • 10,5 centesimi al litro per il GPL.

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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