Abbandonare animali: si commette reato e si rischiano sanzioni?

Abbandonare un animale costituisce un reato e viene punico con la reclusione o con multe che possono essere anche molto salate. Ecco quando ci si macchia di reato di abbandono di animali.
8 anni fa
2 minuti di lettura
Abbandonare animali costituisce un reato.

L’abbandono di un animale è un argomento che dovrebbe riguardare tutti, poichè se un animale sta subendo un maltrattamento o un abbandono, siamo noi a dover intervenire e a dar voce a quell’essere che voce non ha e che non potrà certo farlo di sua iniziativa.

Nel nostro paese la tutela degli animali e la lotta al randagismo sono principi fondamentali sanciti con normativa fin dal 1991, anno in cui era stata emanata la legge quadro 14 agosto n.281.

La legge attuale in base all’articolo 727 del codice penale condanna con la reclusione o con un sanzione che va dai 1.000 ai 10.000 euro, chi abbandona un animale o ne provochi dolore fisico e psichico .

 Attraverso tale provvedimento legislativo è stato compiuto un importante passo avanti dal punto di vista etico-culturale, riconoscendo agli animali d’affezione (per il momento solo a quelli) il diritto alla vita, vietando la soppressione di quelli senza proprietario rinvenuti vaganti sul territorio o detenuti nei canili.

Reato di abbandono di animali: quando scatta?

Viene imputato il reato di abbandono quando in stato di piena consapevolezza lasciamo sulla strada o in totale abbandono i nostri animali. Siamo colpevoli di abbandono quando lasciamo un animale in un ambiente ristretto. Riportiamo alcuni casi esemplificativi:

  • costringere un cane a vivere in un luogo angusto, per un lasso di tempo apprezzabile, senza che sia necessaria la volontà di infierire sull’animale o che questo riporti effettivamente una lesione all’integrità fisica;
  • tenere dei volatili in gabbia, costituisce abbandono di animali se tale reclusione sia incompatibile con la loro natura e produca loro gravi sofferenze o patimenti.Normalmente si dovrà valutare la tipologia di esemplare detenuto in gabbia (selvatico o meno) o lo spazio riservato per il movimento, nonché, in generale, le cure e le attenzioni prestate all’animale, ma in coscienza siamo colpevoli;
  • rispondiamo di abbandono di animali se lasciamo temporaneamente chiuso in auto un animale (di solito il cane) sottoposto a patimento, in condizioni di sofferenza fisica; anche se si tratta di soste brevi.

Ad esempio è stato condannato per il reato di cui all’articolo 727 codice penale, il proprietario che aveva tenuto per circa un’ora, chiuso in un’autovettura parcheggiata al sole, con una temperatura di oltre 30 gradi, trattandosi di “condizioni incompatibili” tanto da aver provocato al cane gravi patimenti (difficoltà di respirazione, inizio di disidratazione).

Chi tutela la previsione dell’articolo 727 di abbandono di animali?

La contravvenzione di abbandono di animali (articolo 727 codice penale) è posta a tutela del sentimento di “humana pietas” nei confronti degli stessi animali.

Fonte: http://www.professionisti.it/enciclopedia/voce/716/Abbandono-di-animali

Cosa fare se vediamo animali in stato di abbandono? Quando non è possibile intervenire direttamente, chiamando anche le autorità locali (es: nel caso di abbandono su suolo pubblico) potremo comunque raccogliere delle prove con foto ,video; potremo chiamare ed informarci presso i vigili urbani se sono già state fatte altre segnalazioni in merito al caso. Se sussistono le prove che ci sia un maltrattamento, possiamo chiedere il supporto dei vigili comunali, di un’associazione animalista o di un avvocato penalista e sporgere una vera denuncia direttamente all’autorità giudiziale. Il principio generale è : “ Lo stato promuove e disciplina la tutela degli animali d’affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono , favorisce la corretta convivenza tra uomo e animale e favorisce la tutela per la salute pubblica e per l’ambiente”

Bogdan Bultrini

Il 6 Giugno del 2000 fonda il quotidiano online InvestireOggi.it di cui cura la progettazione e l'aspetto grafico, coopera alle strategie editoriali assieme al team di caporedazione, e amministra il Forum. E' iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Roma.
Dopo una laurea conseguita in Ingegneria Elettronica presso La Sapienza di Roma, entra in IBM dove vi rimane per 6 anni e mezzo, affiancandovi sin dal 1999 l'attività di ricercatore ed esperto negli ambiti SEO, software CMS, software per communities e tecnologie web.
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