Riportiamo di seguito le dichiarazioni che Warren Mosler, gestore di hedge fund e autore di spicco della Modern Money Theory (MMT), ha rilasciato ai microfoni del programma di approfondimento RAI «L’Ultima Parola». Secondo l’imprenditore statunitense, l’unico vero modo per rilanciare l’economia italiana è uscire dalla moneta e tornare a spendere a deficit.
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Il governo Monti ha scelto la politica dell’austerità per riordinare i conti italiani. È la soluzione giusta?
Warren Mosler – Scommettere sull’austerità è stato un grave errore.
Perché l’austerità non può funzionare?
Warren Mosler – Quando si aumentano le tasse e si attua un profondo taglio alla spesa pubblica, l’economia crolla e le entrate nelle casse dell’erario diminuiscono di conseguenza. Pertanto, anche la spesa pubblica aumenta a causa della disoccupazione. Per l’economia e per i cittadini tutto ciò è nocivo. Se si riuscisse a comprendere il motivo di una simile strategia, si potrebbe tranquillamente accusare i vostri governanti di perpetuare un vero e proprio crimine morale. Il governo Monti poteva mantenere la disoccupazione al 7% lasciando salire il deficit per stimolare la crescita e, invece, ha preferito portare il tasso di disoccupazione sopra il 10% distruggendo l’economia e il tessuto sociale.
All’Italia conviene restare nell’Euro?
Warren Mosler – Se la Banca Centrale Europea garantisse il debito e permettesse ai governi nazionali di accumulare deficit per combattere la disoccupazione; se il patto di stabilità tollerasse un deficit di bilancio del 6-7%, allora avrebbe senso restare nell’Euro.
Che cosa può fare l’Italia per uscire dalla trappola dell’austerità e rilanciare l’economia?
Warren Mosler – Per uscire dalla buca occorre smettere di scavare. Nessun Paese è obbligato a pagare i debiti. L’opzione “default” esiste per questo motivo. Se l’Italia torna alla Lira, lo Stato potrà anticipare la spesa per poi raccogliere i frutti sotto forma di imposte. Come accade oggi negli Stati Uniti e come accadeva in Italia prima dell’Euro e, in particolar modo, negli anni ’80, un’epoca durante la quale l’economia italiana era forte e competitiva sui mercati internazionali. È vero, l’inflazione era molto più alta di oggi, ma non mi risulta questo fosse un problema. L’augurio è che l’Italia possa tornare a quei giorni.