In Italia c’è un vera e propria mania di abbonamenti a Netlix, ad Amazon Prime, a Disney+ ma anche ad altre piattaforme. Almeno il 70% degli italiani, infatti, ne ha uno e circa il 10% delle persone arriva a spendere più di 635 euro all’anno anche se non li utilizza. C’è però un’applicazione che aiuta a risparmiare su quelli non utilizzati.
Gli abbonamenti più diffusi in Italia sono a Netflix, Amazon Prime e Spotify
Switcho, l’app che aiuta gli utenti a risparmiare sulle proprie spese ricorrenti, ha analizzato le abitudini di un campione di oltre 1800 utenti.
Dalla ricerca emerge inoltre che 1 utente su 10 spende più di 635 euro all’anno per gli abbonamenti. Una persona su tre addirittura riferisce di non sapere quanti abbonamenti ha e quanto paga mensilmente. Il fatto è che ad oggi per ascoltare la musica senza interruzioni serve un abbonamento come per vedere le proprie serie televisive preferite come La Casa di Carta. In molti vedendo che ogni mese il proprio abbonamento costa poco o è in promozione non ci pensano su due volte e così inseriscono i dati della propria carta di credito. Così però si ritrovano abbonati magari a servizi che si usano poco spendendo comunque denaro ogni mese.
Redi Vyshka, COO e co-founder di Switcho, spiega che molte persone dimenticano di disattivare l’abbonamento che non usano per cui alla lunga ci si ritrova a dover sostenere un bel budget. Si passa infatti dagli 8 euro fino ad arrivare a cifre più elevate per chi sottoscrive molti abbonamenti.
Come risparmiare per abbonamenti inutilizzati Netflix, Amazon Prime ed altri
La soluzione per risparmiare con gli abbonamenti inutilizzati è Switcho, l’applicazione che lega l’analisi delle proprie spese ad un’analisi di risparmio.
Per quanto riguarda gli abbonamenti più diffusi, al primo posto c’è Netflix con il 13% delle sottoscrizioni seguito da Amazon Prime con l’11% e da Spotify (9%). Ci sono poi le pay tv ovvero Sky con il 10%, Dazn copn il 5%, Infinity con il 4% e Now Tv con il 3%. Tra il 4 ed il 2% si posizionano infine gli abbonamenti a podcast come Dropbox o alla Playstation.
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