E’ Gaetano Miccichè il nuovo presidente della Lega di Serie A. Il banchiere di Intesa-Sanpaolo ha ottenuto il via libera da parte dei club e avrà adesso come primo dossier quello sui diritti TV. L’obiettivo per le 20 squadre di calcio della massima serie in Italia resta di incassare complessivamente almeno 1,4 miliardi di euro, compresi i diritti all’estero. Tuttavia, affinché ciò diventi possibile, risulta necessario che gli spagnoli di Mediapro, società da poco rilevata dai cinesi, riescano a vendere i 5 pacchetti ottenuti con il bando secondario a non meno di 1,05 miliardi.
In fase di trattativa privata, Sky aveva offerto 600 milioni per ottenere i pacchetti sul satellitare, mentre Mediaset era arrivata a 200 milioni, includendo anche le partite della Roma. Altri 100 milioni erano arrivati da Perform per il pacchetto C, quello sulla piattaforma online, e TIM aveva offerto la cifra simbolica di 30 milioni. A conti fatti, si arriverebbe sui 900 milioni, se tutte le suddette società confermassero le offerte. Mancano all’appello 150 milioni, necessari solamente per coprire il costo di acquisto di Mediapro, la quale certamente ambirà anche a ottenere un minimo margine dall’operazione, non essendo un ente benefico.
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E allora, la scommessa sembra di spingere Sky a elevare la propria offerta sui 650 milioni, mentre Mediaset quasi certamente non andrà oltre la cifra già indicata, anche perché ha appena speso 78 milioni per i Mondiali di Russia. Gli 80 milioni che mancano per coprire il costo dovrà, quindi, necessariamente arrivare dalla piattaforma online.
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Tirando le somme, se le offerte per internet non supereranno le cifre già note, bisognerà spremere di più Sky, che non avrebbe, però, intenzione di andare ben oltre i 600 milioni già indicati. Da qui, la possibile impasse, che rischia di bloccare le prime partite di Serie A del prossimo campionato, quello 2018-2019 a partire da agosto. Tranne che la maggiore segmentazione delle partite tra le 8 fasce orarie previste dall’anno prossimo dalle 5 attuali non porti a una maggiore valorizzazione dei singoli match, spingendo gli operatori a offrire di più. La ratio di questo maggiore “spezzatino” è evidente: risaltare il più possibile ogni incontro, in modo che possa essere seguito dal più vasto pubblico televisivo o online. L’altra faccia della medaglia consiste, però, nell’assegnare a ogni squadra gli stessi spazi per fascia oraria, cosa che indispone Sky e Mediaset, in particolare. Una cosa sarebbe trasmettere, infatti, Juve, Milan, Inter e Roma alle 20.30 di sabato o domenica, un’altra è mandare in onda per quell’ora un incontro del Benevento o del Chievo.
La speranza, dunque, sarebbe di incrementare gli abbonati delle pay tv, che complessivamente ammontano oggi a 7 milioni tra Sky (4,8) e Mediaset (2,2).