Abengoa, raggiunto accordo coi creditori: convertito il 70% del debito in azioni

Gli obbligazionisti Abengoa riceveranno azioni e nuovi titoli di debito a breve durata. Azioni e bond in rialzo
8 anni fa
1 minuto di lettura

Abengoa evita per un soffio la bancarotta. Come già preannunciato lo scorso mese di marzo, Abengoa, una delle più grandi multinazionali al mondo attiva nel settore delle energie rinnovabili, ha annunciato ufficialmente di aver raggiunto coi creditori un accordo per salvare la società. L’accordo raggiunto con hedge funds e obbligazionisti detentori dei bond high yield Abengoa consiste sostanzialmente nella conversione del 70% dei crediti in azioni Abengoa e contestualmente entreranno nelle casse del gruppo 1,17 miliardi di euro. Soldi che serviranno per far funzionare le attività industriali della multinazionale spagnola, per pagare gli stipendi, le banche e i fornitori.

Il rimanente 30% sarà rifinanziato con obbligazioni senior o juinior di breve durata.

La proposta dovrà essere ratificata entro il mese di ottobre davanti ai giudici della corte fallimentare alla quale Abengoa aveva fatto ricorso chiedendo la protezione dai creditori. Solo dopo aver formalizzato l’accordo di ristrutturazione ed emesse nuove azioni, la società potrà tornare ad operare liberamente sul mercato senza il controllo diretto delle autorità giudiziarie. Mentre per i tempi tecnici dell’assegnazione delle nuove azioni agli obbligazionisti bisognerà attendere il mese di novembre. Per effetto della notizia, le obbligazioni Abengoa finite in default a inizio anno, scambiano in progresso del 8-9%, mentre le azioni quotate alla borsa di Madrid hanno messo a segno un rialzo del 75% dai minimi del mese di giugno.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Tassa di soggiorno: cosa è e chi deve pagarla

Articolo seguente

Lavoro durante la malattia è possibile: ecco i limiti