Roma, 25.07.2017. Inizia, oggi, la discussione alla Camera dei Deputati della proposta di legge sui vitalizi, presentata da Matteo Richetti et altri (PD) e sostenuta dal M5S.
Vitalizi? Macchè! A rischio sono le pensioni dei comuni cittadini!
Assurdo? No, perché quello che andiamo ripetendo da tempo (1), e cioè che, con l’introduzione del sistema contributivo (tanto versi tanto ottieni) ai vitalizi (oggi calcolati con il sistema retributivo, cioè in percentuale sull’indennità-stipendio), si apre la strada al ricalcolo delle pensioni dei comuni cittadini, attualmente calcolate, per il 90%, con il sistema retributivo (in percentuale sugli ultimi stipendi).
La conferma arriva dal relatore della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, Maino Marchi (dello stesso partito di Richetti!), che dichiara:
“laddove provvedimento fosse il grimaldello per procedere in futuro al ricalcolo delle pensioni con il metodo contributivo per tutte le categorie di lavoratori, come peraltro vorrebbe una proposta di legge costituzionale presentata, tra l’altro, dal presidente della I Commissione della Camera, verrebbe a determinarsi una vera e propria “macelleria sociale”, poiché ciò comporterebbe praticamente il dimezzamento dei trattamenti pensionistici calcolati con il metodo retributivo.”
Facciamo un po’ di conti.
Ammontano a 272,4 miliardi (non milioni) le pensioni erogate dall’Inps; da sole costituiscono il 33% circa dell’intera spesa pubblica che è pari a 830 miliardi.
Ammontano a circa 200 milioni i vitalizi dei parlamentari, cioè lo 0,0002% della spesa pubblica che è di 830 miliardi.
Dunque, si dibatte per una spesa che rappresenta lo 0,0002% dell’intera spesa pubblica?
Non per cassa ma per equità, dichiara, a proposito, il presidente dell’Inps Tito Boeri. Bene, ma l’equità riguarda tutti, anche i pensionati baby che, con 10-15 anni di servizio, sono andati in pensione e che costano 9,4 miliardi (non milioni) l’anno e riguarda tutti quelli che sono andati in pensione con il sistema retributivo, cioè il 90% dei pensionati.
L’obiettivo è, appunto, un altro.
I pensionati dovrebbero iniziare a preoccuparsi. Seriamente.
Primo Mastrantoni, Segretario Nazionale Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori