Avete ricevuto un accertamento fiscale in merito ad una dichiarazione dei redditi degli anni passati giudicata non corrispondente e vi state chiedendo se siete tenuti a rispondere e se la pretesa è legittima? Quali regole si applicano in merito alla decadenza del diritto di accertamento fiscale? Da quale anno di dichiarazione dei redditi valgono i nuovi termini di prescrizione?
Dichiarazione dei redditi e accertamento fiscale: come calcolare il termine di decadenza in base all’anno
A partire dalla dichiarazione dei redditi 2017 (quindi per gli incassi del 2016 per intenderci), si applicano i nuovi termini di decadenza degli accertamenti fiscali, che sono più lunghi rispetto a quelli precedenti.
Se ricevete un avviso di accertamento fiscale nel 2018 per la dichiarazione dei redditi considerata non corrispondente, guardate l’anno a cui questa si riferisce: se è anteriore al 2017 si applica ancora il vecchio regime più breve e, di fatto, più favorevole al contribuente. L’accertamento fiscale potrebbe quindi essere prescritto in quanto fuori termine: ecco quando.
Illeciti tributari: per quali possono arrivare gli accertamenti fiscali
Tramite gli accertamenti fiscali l’Agenzia delle Entrate punta a fare emergere anomalie e incongruenze nelle dichiarazioni di redditi. Il focus è di norma sull’irregolarità della dichiarazione dei redditi (per redditi mancanti o indicati solo parzialmente o per costi gonfiati rispetto a quelli effettivamente sostenuti) o, cosa ancora più grave, sull’omessa dichiarazione dei redditi (quando la dichiarazione dei redditi non viene proprio presentata quindi). Delle due fattispecie, come si intuisce, la seconda è dunque più grave il che spiega anche il termine di decadenza più lungo per procedere con l’accertamento fiscale.
Questo diritto dell’ente di riscossione però deve rispettare un termine di decadenza, oltre il quale il controllo non è più lecito.
Accertamenti fiscali, dichiarazioni sotto controllo anno per anno: quando scatta la decadenza?
Per tutti i redditi del 2016 (quindi per le dichiarazioni dal 2017) i nuovi termini per procedere con gli accertamenti fiscali quindi sono: 5 anni per dichiarazione infedele e 7 anni per omessa dichiarazione dei redditi. Vuol dire che le dichiarazioni dei redditi 2017 (quindi presentate quest’anno per i redditi dell’anno scorso) saranno passibili di accertamento fino al 31 dicembre 2022 mentre la decadenza del potere di controllo sui contribuenti che non hanno presentato la dichiarazione si avrà solo a partire dall’1 gennaio 2025.
Per quanto riguarda le dichiarazioni degli anni precedenti però non basta scalare di anno in anno perché i termini di decadenza sono più corti, non applicandosi quelli nuovi. Così l’Agenzia delle Entrate avrà modo di controllare anomalie nella dichiarazione dei redditi 2016 fino al 31 dicembre 2020 o di inviare chiarimenti al contribuente sulla mancata dichiarazione di quell’anno fino al 31 dicembre 2021.
In quest’ottica tra un mese (31 dicembre 2017) scadrà il termine per accertamenti dei periodi di imposta 2012, relativamente alle anomalie e irregolarità, e 2011 per le omesse dichiarazioni. Ed ecco perché molti contribuenti hanno segnalato di aver ricevuto proprio in questi giorni accertamenti relativi alle dichiarazioni di quegli anni. Il Fisco infatti ha ancora poco tempo a disposizione per fare le dovute verifiche.