Accertamento tributi: come i Comuni aiutano lo Stato a combattere l’evasione fiscale

La collaborazione tra Comuni e Agenzia delle Entrate rafforza l'accertamento tributi e contrasta efficacemente l’evasione fiscale
1 settimana fa
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evasione fiscale
Foto © Pixabay

Negli ultimi anni, il sistema fiscale italiano ha compiuto importanti passi avanti per contrastare l’evasione e rendere più efficiente la gestione dei tributi. Una delle innovazioni più rilevanti riguarda il rafforzamento della cooperazione tra gli enti locali e l’Amministrazione finanziaria centrale, con l’obiettivo di migliorare l’efficacia degli strumenti di accertamento tributi e semplificare i rapporti con i cittadini.

Questa sinergia si traduce in un meccanismo strutturato che consente ai Comuni di collaborare attivamente con l’Agenzia delle Entrate, sfruttando le informazioni a loro disposizione e contribuendo in maniera concreta all’individuazione di situazioni potenzialmente evasive. Il risultato è un sistema più capillare, più equo e maggiormente in grado di rispondere alle specificità dei territori.

Questo e altro è stato affrontato nell’audizione tenuta dall’Agenzia Entrate, il 2 aprile, presso la Commissione per l’attuazione del federalismo fiscale della Camera dei deputati.

Il ruolo dei Comuni nell’accertamento tributi

L’intervento degli enti locali nell’ambito del sistema di accertamento tributi non è una novità assoluta, ma negli ultimi anni ha assunto un ruolo sempre più rilevante grazie a interventi legislativi mirati. La normativa vigente attribuisce infatti ai Comuni la possibilità di inviare all’Agenzia delle Entrate delle “segnalazioni qualificate” relative a possibili anomalie fiscali riscontrate nel proprio territorio.

Queste segnalazioni di contrasto all’evasione fiscale si basano su dati reperiti attraverso l’Anagrafe Tributaria, ma anche su informazioni acquisite in ambiti come l’urbanistica, il commercio e la gestione del patrimonio edilizio. Gli enti locali, grazie alla loro presenza diretta sul territorio, sono spesso in grado di intercettare situazioni che sfuggirebbero a un controllo centralizzato, come ad esempio discrepanze tra autorizzazioni edilizie e dichiarazioni fiscali, attività commerciali non registrate o incongruenze nella destinazione d’uso degli immobili.

Le segnalazioni qualificate: un potente strumento di indagine

Le “segnalazioni qualificate” costituiscono uno dei principali strumenti attraverso cui i Comuni contribuiscono al processo di accertamento tributi. Si tratta di comunicazioni puntuali, fondate su dati oggettivi, che consentono all’Agenzia delle Entrate di avviare le necessarie verifiche.

Una volta ricevuta la segnalazione, l’Agenzia Entrate valuta la fondatezza dell’indicazione ricevuta e, se ritiene che sussistano gli elementi per procedere, può emettere un avviso di accertamento nei confronti del contribuente. Questo tipo di collaborazione si traduce quindi in un incremento dell’efficacia delle attività di controllo, con un impatto diretto anche sul gettito erariale.

Benefici per i Comuni: ritorno economico e presidio del territorio

Uno degli aspetti più interessanti di questo modello riguarda il riconoscimento economico previsto per gli enti locali che partecipano attivamente al processo di accertamento tributi. Infatti, i Comuni che inviano segnalazioni poi confermate dall’attività dell’Agenzia delle Entrate ricevono una quota delle imposte recuperate e delle relative sanzioni.

Questo incentivo, previsto dalla normativa, rappresenta non solo una forma di compensazione per il lavoro svolto, ma anche un’opportunità per reinvestire risorse a livello locale, migliorando servizi e infrastrutture.

Al contempo, la partecipazione diretta agli accertamenti consente agli enti locali di rafforzare il proprio ruolo di presidio del territorio, contribuendo a creare una cultura della legalità fiscale e della trasparenza amministrativa.

I risultati del sistema collaborativo: numeri significativi sull’accertamento tributi

Dal 2009 al 2024, i risultati ottenuti grazie a questo modello di collaborazione sono stati tutt’altro che trascurabili. In questo arco temporale, ben 1.210 Comuni italiani hanno preso parte attiva al processo di accertamento tributi, inviando circa 132.000 segnalazioni qualificate all’Agenzia delle Entrate.

Queste segnalazioni hanno condotto all’emissione di oltre 21.800 atti impositivi, con un ammontare complessivo riscosso pari a circa 153 milioni di euro. Si tratta di cifre che confermano l’efficacia di questo approccio, sia in termini di recupero fiscale che di potenziamento del controllo sul territorio.

Un sistema in evoluzione: nuove prospettive e digitalizzazione

L’alleanza tra Comuni e Agenzia delle Entrate è destinata a rafforzarsi ulteriormente nei prossimi anni, anche grazie all’introduzione di strumenti digitali sempre più sofisticati. La digitalizzazione dei dati catastali e l’integrazione tra le banche dati fiscali e comunali aprono nuove opportunità per rendere ancora più efficiente l’attività di accertamento tributi.

Anche l’accesso ai servizi da parte dei cittadini risulta semplificato: grazie alla condivisione di informazioni tra le amministrazioni, è possibile ridurre la burocrazia, migliorare la qualità dei controlli e offrire servizi più puntuali e trasparenti.

Accertamento tributi: una rete istituzionale per un fisco più giusto

Il potenziamento della collaborazione tra Comuni e Agenzia delle Entrate rappresenta un esempio virtuoso di cooperazione istituzionale, capace di coniugare efficacia amministrativa e giustizia fiscale. Il sistema di accertamento tributi ne esce rafforzato, con un impatto positivo sia sul bilancio pubblico che sulla percezione del rispetto delle regole.

In un contesto in cui la lotta all’evasione rappresenta una delle principali sfide per la sostenibilità dei conti pubblici, valorizzare il ruolo degli enti locali e promuovere sinergie tra le diverse componenti dell’amministrazione finanziaria appare come una strada obbligata, oltre che strategica.

Riassumendo

  • I Comuni collaborano con l’Agenzia per rafforzare l’accertamento dei tributi erariali.
  • Le segnalazioni comunali si basano su dati locali e dall’Anagrafe Tributaria.
  • L’Agenzia verifica le segnalazioni e può emettere avvisi di accertamento.
  • I Comuni ricevono una parte delle somme recuperate dallo Stato.
  • Dal 2009 al 2024 recuperati 153 milioni di euro con 132mila segnalazioni.
  • Digitalizzazione e sinergia rafforzano il sistema di controllo e semplificano i servizi.

 

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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