Scampato pericolo per l’aumento della benzina: il rincaro sul carburante previsto per il primo luglio 2015 è stato rinviato. Accise invariate quindi per tutta l’estate. Ma purtroppo l’intervento è, a quanto sembrerebbe, solo rinviato. Il Governo infatti non ha risolto il problema alla base del rincaro sul carburante ma ha solo rinviato il tutto di qualche mese. La buon notizia quindi è che gli aumenti sulla benzina non scatteranno prima di mettere in moto l’auto per le partenze estive del 2015.
Aumento di benzina 2015-2016: colpa del reverse charge e dello split payment
Il problema di fondo nasce dalla copertura economica necessaria a coprire la bocciatura europea dei due meccanismi anti evasione messi a punto dal governo: il reverse charge e lo split payment. La combinazione di queste due misure avrebbe dovuto garantire un recupero stimato in 1,7 miliardi di euro. La clausola di salvaguardia inserita nella Legge di Stabilità 2015 serve proprio a compensare la mancata entrata in caso di bocciatura da Bruxelles e prevede appunto aumenti sulle accise della benzina. Quando a fine maggio è arrivato il freno al reverse charge è apparso quasi inevitabile l’aumento del prezzo della benzina a partire dal primo luglio per cercare di tamponare il buco di 728 milioni di euro gravante sui conti pubblici. Il via libera della Commissione sul meccanismo dello split payment fino al 31 dicembre 2017 ha invece, da questo punto di vista, fatto rientrare parzialmente l’allarme.
Accise benzina 2015-2016: calendario degli aumenti
Resta però il buco da più di 700 milioni di euro e una copertura alternativa non è stata trovata (i fondi provenienti dalla voluntary disclosure risultano infatti insufficienti) quindi per quanto ancora potranno essere rimandati gli aumenti sulla benzina. E’ lecito pensare che le accise 2015 e 2016 subiranno un ritocco verso l’alto.