L’acconto IMU 2023 chiede attenzione al calcolo. Anche se l’attenzione maggiore è richiesta in sede di saldo quando sarà necessario verificare se bisogna ricalcolare il tutto, perché ci saranno da considerare eventuali nuove aliquote.
Prima di spiegare ed addentrarci in casi di pratici, è opportuno ricordare le scadenze IMU 2023. In dettaglio:
- 16 giugno 2023 – scadenza Acconto IMU 2023;
- 18 dicembre 2023 (il 16 è sabato) – scadenza saldo IMU 2023;
- 30 giugno 2023 – scadenza Dichiarazione IMU 2023 (anno 2022) e scadenza Dichiarazione IMU 2022 (anno 2021).
Dunque, al 30 giugno un doppio appuntamento con la Dichiarazione IMU.
Ricordiamo anche che parliamo di un’imposta di competenza comunale e su cui il comune stesso ha una certa autonomia decisionale (agevolazioni, aliquote, ecc.). Un’autonomia decisionale che però deve sempre rispettare l’ambito di azione imposto dal legislatore. Inoltre, resta un tributo dovuto in base alla percentuale e mesi di possesso.
Le aliquote da utilizzare
Per il calcolo dell’imposta occorre utilizzare le aliquote deliberate dal comune in cui si trovano gli immobili oggetto dell’imposta stessa. Nel dettaglio, per l’IMU 2023, la regola prevede che:
- l’acconto è da calcolarsi con le aliquote del 2022 ed è pari al 50% dell’importo così complessivamente calcolato;
- il saldo andrà calcolato con le aliquote deliberate per il 2023 (e se il comune non delibererà nulla, il saldo sarà da calcolarsi con le aliquote base previste dalla legge di bilancio 2020).
In sostanza, la normativa, in considerazione delle ultime novità applicabile a decorrere dalle aliquote IMU 2023, prevede che per il calcolo del saldo IMU sono da utilizzarsi le aliquote dell’anno in corso solo laddove la relativa delibera comunale è stata pubblicata sul sito internet del Dipartimento delle finanze del Ministero dell’economia e delle finanze, entro il 28 ottobre dell’anno stesso. In mancanza di delibera o in mancanza del rispetto del citato termine, per il saldo si devono utilizzare le aliquote base (e non più quelle dell’anno prima).
Acconto e saldo IMU 2023, esempi pratici
Di seguito una serie di esempi pratici per il calcolo dell’imposta.
Esempio 1 (assenza di aliquote 2023)
L’aliquota deliberata dal comune per l’IMU 2022 era pari allo 0,5 %. Il comune non delibera nessuna nuova aliquota 2023. Si consideri un’aliquota base dello 0,4%
Supponiamo una base imponibile IMU 2023 di 120.000 euro e che l’immobile oggetto dell’imposta sia di proprietà al 100% di un solo contribuente il quale lo possiede per tutti i mesi del 2023 (12 mesi). Quindi:
- IMU 2023 = (120.000 x 0,5%) = 600 euro
- Acconto IMU 2023 = (600 x 50%) = 300 euro
Per il calcolo del saldo IMU 2023 bisogna ricalcolare l’IMU complessiva applicando l’aliquota base dello 0,4% visto che il comune non ha deliberato nulla. Quindi:
- IMU complessiva 2023 = (120.000 c 0,4%) = 480 euro
- Saldo IMU 2023 = (IMU complessiva – acconto IMU 2023) = 600 – 480 = 120 euro
Esempio 2 (nuova aliquota 2023 deliberata dal comune)
L’aliquota deliberata dal comune per l’IMU 2022 era pari al 0,6%. Il comune a luglio 2023 delibera nuova aliquota 2023 pari a 0,8% (la delibera è pubblicata entro il 28 ottobre 2023)
Supponiamo una base imponibile di 140.000 euro e che l’immobile oggetto dell’imposta è di proprietà al 100% di un solo contribuente il quale lo possiede per tutti i mesi del 2023 (12 mesi). Quindi, in sede di acconto:
- IMU 2023 = (140.000 x 0,6%) = 840 euro
- Acconto IMU 2023 = (840 x 50%) = 420 euro
Siccome il comune per il 2023 ha deliberato una nuova aliquota, in sede di saldo occorre ricalcolare l’imposta complessiva applicando tale nuova aliquota e versare la differenza con l’acconto. Pertanto:
- IMU 2023 = (140.000 x 0,8%) = 1.120 euro
- Saldo IMU 2023 = (IMU 2023 – Acconto IMU 2023) = (1.120 – 420) = 700 euro