Il 16 giugno prossimo scade il pagamento dell’acconto IMU 2023. Non tutti riescono ad andare alla cassa entro questa data. C’è chi di proposito non va perché non ha la liquidità necessaria per pagare. C’è chi paga ma lo fa di un importo insufficiente, ossia di meno rispetto a quello effettivamente dovuto. E poi c’è chi dimentica.
C’è la soluzione. Chi non vuole pagare adesso (in tutto o in parte) o chi, semplicemente, dimentica di farlo può rimediare in seguito. In questo caso però dovrà pagare, oltre all’imposta omessa, anche la sanzione e gli interessi.
Una sanzione di poco conto se si rimedia quasi nell’immediato. Una sanzione che, invece, aumenta con il passare del tempo. Parliamo del c.d. ravvedimento operoso.
Acconto IMU 2023 non pagato, subito il ravvedimento sprint
Il rimedio più conveniente per chi non versa l’acconto IMU 2023 entro il 16 giugno è il c.d. ravvedimento sprint. Si tratta di quello fatto nei primi 14 giorni. In tal caso si paga una sanzione pari allo 0,1% per ciascun giorno di ritardo. Dunque, una sanzione massima pari all’1,4% se si paga il 14° giorno.
Esempio
Giovanni non paga l’acconto IMU 2023 per euro 200. Questi decide di pagare il giorno 26 giugno 2023. Dunque, un ritardo di 10 giorni. In tal caso, egli dovrà pagare il giorno 26 giugno:
- Acconto IMU 2023 = 200 euro
- Sanzione = 200 euro x (0,1% x 10 giorni) = 200 euro x 1% = 2 euro
A questi importi bisogna aggiungere poi gli interessi al tasso annuo legale per ogni giorno di ritardo.
Cosa c’è dopo il ravvedimento sprint
Non pagando nemmeno entro i primi 14 giorni, il ravvedimento acconto IMU 2023 diventa più costoso. La sanzione inizia ad aumentare. In dettaglio, in applicazione dell’art. 13 D. Lgs. n. 472 del 1997, le sanzioni sono le seguenti:
- 1,5% (1/10 del 15%), se la regolarizzazione avviene oltre il 14° giorno ma entro il 30° giorno dal termine ordinario di scadenza previsto
- 1,67 % (1/9 del 15%), se la regolarizzazione avviene oltre il 30° giorno ma entro il 90° dal termine ordinario di scadenza previsto
- 3,75% (1/8 del 30%), se la regolarizzazione avviene oltre il 90° giorno ma entro il termine di presentazione della dichiarazione IMU riferita all’anno d’imposta 2023 (entro il 30 giugno 2024)
- 4,29% (1/7 del 30%), se la regolarizzazione avviene entro il termine di presentazione della dichiarazione IMU riferita all’anno d’imposta 2024 (dopo il 30 giugno 2024 ed entro il 30 giugno 2025)
- 5% (1/6 del 30%), se la regolarizzazione avviene oltre il termine di presentazione della dichiarazione IMU riferita all’anno d’imposta 2024 (dopo il 30 giugno 2025)
- 6% (1/5 del 30%), se la regolarizzazione avviene dopo la constatazione della violazione ai sensi dell’art. 24 della Legge 7 gennaio 1929, n. 4.
Alla sanzione applicabile, occorre poi sempre aggiungere gli interessi al tasso annuo legale per ogni giorno di ritardo.
Esempio pratico ravvedimento acconto IMU 2023
Antonio non versa entro il 16 giugno prossimo l’acconto IMU 2023 di 500 euro. Decide di ravvedersi il 14 febbraio 2024. In tale caso la sanzione applicabile sarà quella del 3,75%, quindi:
- 500 x 3,75% = 18,75 euro
A ciò bisogna aggiungere gli interessi per i 243 giorni di ritardo nel versamento, conteggiati dal 17 giugno 2023 al 14 febbraio 2024.
La soluzione per chi non paga l’acconto IMU 2023
Dunque, chi non paga (in tutto o in parte) entro il 16 giugno prossimo l’acconto IMU 2023 potrà rimediare spontaneamente con il ravvedimento operoso. Questo significa pagare, prima che il fisco se ne accorga:
- il tributo omesso;
- la sanzione, ridotta rispetto a quella piena;
- gli interessi (al tasso legale annuo e per ciascun giorno di ritardo nel versamento.
La sanzione varia a seconda del tempo in cui il contribuente si ravvede. La cosa più conveniente è pagare nei primi 14 giorni con il ravvedimento sprint (sanzione dello 0,1% per ogni giorno di ritardo).
Il ravvedimento si perfeziona solo pagando tutte le tre predette voci (imposta omessa, sanzione ridotta e interessi).