Acconto novembre 2024: sul tavolo il rinvio e rateizzo come nel 2023

Nel 2024 potrebbe rispuntare la possibilità di rinviare e rateizzare l'acconto fiscale di novembre, ampliando i beneficiari
2 mesi fa
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Foto © Investireoggi

Il 2024 potrebbe portare una nuova opportunità per i contribuenti di gestire in modo più flessibile il pagamento del secondo o unico acconto delle imposte, con scadenza il 30 novembre. Come accaduto l’anno precedente, si sta discutendo la possibilità di posticipare e rateizzare tali versamenti. Tuttavia, quest’anno la proposta mira a includere una platea più ampia di beneficiari, offrendo più contributori l’opzione di distribuire il pagamento nel tempo.

La proposta di poter rinviare il pagamento dell’acconto di novembre 2024 proviene dal Deputato della Lega, Alberto Gusmeroli.

L’Onorevole è fiducioso che l’esecutivo possa accogliere nuovamente l’iniziativa. La ragione di questo ottimismo risiede nel fatto che la misura non richiederebbe nuove risorse finanziarie. Non ci sarebbe bisogno di allocare fondi specifici, poiché si tratterebbe semplicemente di spostare gli incassi in un momento successivo. In pratica, si parla di una gestione differenziata delle entrate fiscali, che potrebbe favorire i contribuenti senza incidere sul bilancio pubblico.

Rinvio acconto novembre: l’esperienza del 2023

Per comprendere meglio l’importanza di questa proposta, è utile fare un passo indietro e ricordare quanto avvenuto nel 2023. In quell’anno, attraverso il cosiddetto “Decreto Anticipi,” il legislatore aveva introdotto per la prima volta la possibilità di rinviare il pagamento del secondo o unico acconto 2023 delle imposte, previsto per il 30 novembre.

Fu concessa l’opzione di rateizzare (senza sanzioni) l’importo in un massimo di cinque rate, con scadenze che andavano da gennaio a maggio 2024 (con interessi dalla seconda rata in poi). L’altra chance era di rinviare il pagamento in unica soluzione al 16 gennaio 2024 senza sanzioni e interessi

Questa misura innovativa non era mai stata prevista in passato e offriva una certa flessibilità ai contributori. Tuttavia, l’opportunità non era stata estesa a tutti. Infatti, solo le persone fisiche titolari di partita IVA, con un reddito derivante da ricavi o compensi del 2022 non superiori a 170.000 euro, potevano beneficiare del rinvio e della rateizzazione.

Nonostante i limiti di accesso, la possibilità di posticipare e scaglionare i pagamenti si era rivelata una scelta apprezzata da molti, facilitando la gestione dei flussi di cassa per le piccole attività ei liberi professionisti.

La nuova proposta per l’acconto novembre 2024

Nel 2024, Gusmeroli ripropone all’attenzione del Governo la possibilità di ripetere la stessa struttura, ma con alcune differenze significative. La misura, se approvata, consentirebbe nuovamente di posticipare il pagamento dell’acconto di novembre, offrendo le due opzioni principali. Il pagamento in unica soluzione entro il 16 gennaio 2025, senza sanzioni o interessi, oppure la possibilità di rateizzare l’importo fino a un massimo di cinque rate, con cadenze distribuito da gennaio a maggio 2025 (con interessi dovute a partire dalla seconda rata).

La differenza rilevante rispetto al 2023 risiederebbe nell’ampliamento della platea dei beneficiari. La proposta non si limiterebbe più solo ai titolari di partita IVA con determinati limiti di reddito, ma potrebbe estendersi anche ad altre categorie. La richiesta sarebbe quella di inserire nei beneficiari tutti  i soggetti che rientrano negli ISA (Indicatori sintetici di affidabilità) e quelli che applicano la mini-flat tax.

Inoltre, la novità potrebbe coinvolgere anche dipendenti e pensionati che percepiscono redditi aggiuntivi. Questa estensione sarebbe un passo significativo verso una maggiore inclusione, rispondendo così alle esigenze di una gamma più ampia di contribuenti.

E se il cambiamento fosse strutturale?

Se la proposta fosse accettata anche per il 2024, potremmo trovarci di fronte a un cambiamento “quasi strutturale” nelle modalità di pagamento delle imposte. L’introduzione di una maggiore flessibilità potrebbe diventare una prassi consolidata, soprattutto in un contesto economico dove la pianificazione delle uscite è sempre più cruciale. Ciò sarebbe particolarmente utile in un periodo di incertezza economica, in cui molte famiglie e imprese cercano di mantenere un equilibrio tra entrate e spese.

Inoltre, il fatto che la misura non richieda coperture finanziarie specifiche renderebbe la proposta più appetibile per il governo, poiché l’impatto sul bilancio pubblico sarebbe ridotto al minimo. Lo spostamento dei flussi di cassa potrebbe infatti essere gestito senza compromettere la solidità delle finanze dello Stato, consentendo ai contribuenti di beneficiare di una gestione più agevole dei propri obblighi fiscali.

Riassumendo…

  • La proposta riguarda il rinvio e la rateizzazione dell’acconto imposta di novembre 2024.
  • Il Deputato Gusmeroli, della Lega, ripropone la misura, già sperimentata nel 2023, con ampliamento della platea beneficiaria.
  • La rateizzazione permetterebbe di pagare in 5 rate, da gennaio a maggio 2025 oppure di pagare in unica soluzione entro il 16 gennaio 2025.
  • L’iniziativa includerebbe tutti i soggetti ISA, mini-flat tax, dipendenti e pensionati con redditi aggiuntivi.
  • La misura non richiederebbe nuove risorse finanziarie, solo uno spostamento dei flussi di cassa.
  • La proposta potrebbe essere prassi consolidata per una maggiore flessibilità nei pagamenti fiscali.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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