Acconto novembre, anche a rate fino a gennaio senza interessi

Chi può rinviare il secondo acconto novembre 2023, potrebbe spezzettare il versamento fino al 16 gennaio 2024 senza sanzione e interessi
1 anno fa
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acconto novembre
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Il 30 novembre 2023, sul calendario fiscale, segna la scadenza del secondo acconto imposte 2023 (IRPEF, cedolare secca, ecc.). Il saldo 2022 e primo acconto 2023, ricordiamo, erano da pagarsi entro il 30 giugno 2023 (ovvero 31 luglio con maggiorazione dello 0,40%). Per i beneficiari della proroga, la scadenza del 30 giugno è passata al 20 luglio, fermo restando il 31 luglio per la maggiorazione.

Per alcuni contribuenti, il decreto fiscale collegato alla manovra di bilancio 2024 (DL n. 145/2023) concede la possibilità di rimandare l’acconto di novembre a gennaio 2024 e di pagarlo anche a rate.

Di questo aspetto c’è un’altra faccia della medaglia, favorevole, che merita di essere osservato.

Rinvio in unica soluzione o 5 rate (con interessi)

I beneficiari della possibilità di rinvio a gennaio 2024 del secondo acconto imposte sui redditi del 2023, non sono tutti i contribuenti. La chance è riservata solo alle partite IVA persone fisiche che, con riferimento all’anno d’imposta 2022, dichiarano ricavi/compensi non superiori a 170.000 euro.

Questi soggetti, possono pagare il secondo acconto di novembre 2023:

  • in unica soluzione, entro il 16 gennaio 2024 (senza sanzioni e interessi);
  • oppure in un massimo 5 rate (senza sanzioni), dal 16 gennaio 2024 al 16 maggio 2024.

Il numero 5 rappresenta il massimo delle rate. Questo significa, che il contribuente potrebbe scegliere anche di pagare in meno tempo (ad esempio 3 rate). Inoltre, sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi.

Acconto novembre, rateizzare fino a gennaio senza interessi

La possibilità di rinviare il pagamento acconto novembre 2023 a gennaio 2024, apre anche un’altra strada ai contribuenti ammessi. Ossia, quella di spezzettare il versamento fino al 16 gennaio 2024 senza incorrere in sanzione e senza applicare nemmeno interessi.

Esempio

Il sig. Antonio deve pagare il secondo acconto IRPEF 2023 per euro 1.200. Questi rientra tra i beneficiari del rinvio. Potrebbe, spezzettare l’importo e pagare, ad esempio:

  • 400 euro, il 4 dicembre 2023;
  • 400 euro, il 2 gennaio 2023;
  • 400 euro, il 16 gennaio 2023.

In tal caso, sull’importo, di 1.200 euro non ci cade nessuna sanzione e non ci cadono interessi, in quanto il termine ultimo per pagare, come detto non è il 30 novembre 2023 ma il 16 gennaio 2024.

Riassumendo…

  • nel calendario fiscale novembre 2023, il giorno 30 scade il versamento del secondo acconto imposte 2023;
  • alle persone fisiche titolari di partita con ricavi/compensi del 2022 non superiori al 170.000 euro è data possibilità di pagare:
    • in unica soluzione, entro il 16 gennaio 2024 (senza sanzione e interessi)
    • oppure in un massimo di 5 rate (senza sanzioni), dal 16 gennaio 2024 al 16 maggio 2024;
  • in caso di pagamento rateale, sulle rate successive alla prima sono dovuti interessi;
  • per tali contribuenti è possibile spezzettare il pagamento fino al 16 gennaio 2024, senza applicare sanzioni e interessi.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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