Un’importante novità arriva dalla manovra di bilancio 2024 per le partite IVA. La possibilità di rinviare a gennaio il pagamento del secondo o unico acconto imposte sul reddito. E ciò già a partire da quello in scadenza a novembre 2023.
Lo ha annunciato il premier Meloni in conferenza stampa di presentazione della finanziaria approvata nella giornata del 16 ottobre 2023.
La misura darà una boccata di ossigeno a qualcuno ma non a tutti. Si tratta di una novità assoluta visto che non è stata mai consentita la ratizzazione del secondo acconto.
Andiamo con ordine.
Acconto novembre: scadenze ordinarie
Per color che hanno fatto la Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022) con il 730 senza sostituto d’imposta (scadenza 2 ottobre 2023) e per coloro che la faranno con il Modello Redditi Persone fisiche (30 novembre 2023), il versamento delle imposte sul reddito ha visto e vede le seguenti scadenze ordinarie:
- 30 giugno 2023, per il pagamento del saldo 2022 e primo acconto 2023;
- 30 novembre 2023, per il pagamento del secondo o unico acconto 2023.
Il saldo 2022 e primo acconto 2023 si potevano pagare anche entro i 30 giorni successivi, applicando una maggiorazione dello 0,40%. Quindi, entro il 31 luglio 2023 (il 30 luglio era domenica).
Prevista, come sempre, la possibilità di rateizzare il saldo e primo acconto, al massimo fino a novembre. Non prevista, invece, la possibilità di rateizzazione del secondo o unico acconto.
La proroga del saldo e primo acconto
Successivamente è arrivata la proroga imposte sul reddito per il saldo 2022 e primo acconto 2023. Una proroga stabilita dal decreto-legge n. 51 del 2023 non per tutti, ma solo per:
- coloro che applicano gli ISA (indicatori sintetici di affidabilità);
- contribuenti che partecipano a società, associazioni e imprese che applicano gli ISA;
- contribuenti i regime forfettario e di vantaggio;
- altre partite IVA che non applicano gli ISA in quanto soggette a cause di esclusione.
Per questi soggetti, il saldo 2022 e primo acconto 2023, hanno avuto scadenza 20 luglio 2023 ovvero 31 luglio con maggiorazione dello 0,40%.
Fermo restando il secondo o unico acconto entro il 30 novembre 2023 e fermo restando:
- la possibilità di pagare a rate (al massimo fino a novembre) il saldo e primo acconto;
- la NON possibilità di pagare a rate il secondo o unico acconto.
Acconto novembre, si può rateizzare e rimandare a gennaio
La legge di bilancio 2024, introduce adesso la possibilità di versare il secondo o unico acconto delle imposte sui redditi, già a partire da quello in scadenza il 30 novembre 2023:
- in unica soluzione entro il 16 gennaio dell’anno successivo (quindi entro il 16 gennaio 2024) senza interessi;
- oppure dilazionandolo fino a 5 rate mensili, da gennaio a maggio, con scadenza il giorno 16 di ciascun mese e applicazione degli interessi, a partire dalla seconda rata.
La chance non è per tutti. È riservata, almeno per adesso, alle sole persone fisiche titolari di partita IVA che per il periodo d’imposta precedente dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170.000 euro. Inoltre, la novità non tocca i contributi previdenziali.
Riassumendo…
- con la legge di bilancio 2024, si prevede che le persone fisiche titolari di partita IVA, che per il 2022 dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170.000 euro, possono pagare il secondo o unico acconto 2023:
- in unica soluzione entro il 30 novembre 2023
- in unica soluzione, entro il 16 gennaio 2024, senza interessi
- fino a 5 rate mensili, da gennaio a maggio, con scadenza il giorno 16 di ciascun mese, con applicazione, in tal caso, degli interessi, a partire dalla seconda rata
- questa soluzione di pagamento a rate del secondo o unico acconto vale anche per gli altri anni d’imposta successivi al 2023.