Accordo segreto Merkel-Draghi sul super-QE? Ecco l’ipotesi non peregrina

La BCE non ha varato nuovi stimoli ieri. E se fosse stato costretto a scendere a patti con il governo della cancelliera Merkel?
8 anni fa
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Boom euro-scettici in Germania contro Draghi

Sempre Draghi puntualizza che gli investimenti in infrastrutture sarebbero positive per la crescita, quasi suggerendo ai tedeschi come utilizzare al meglio i miliardi, che potrebbero spendere per stimolare la crescita nell’area. Il ministro delle Finanze di Berlino, Wolfgang Schaeuble, che certo non si fa dettare l’agenda economica né da Draghi e nemmeno forse dalla stessa cancelliera, ha annunciato un piano di tagli alle tasse per 17 miliardi, questa settimana, ma a decorrere da dopo il 2017.

Il bilancio pubblico dovrebbe chiudere quest’anno con un saldo attivo di 35 miliardi, l’1,2% del pil.

La Germania sente di fare la sua parte per la crescita, ma allo stesso tempo recrimina di venire destabilizzata politicamente proprio dalla BCE. Nella primavera scorsa, Schaeuble tirò pubblicamente le orecchie a Draghi, con un discorso inconsueto per la prudente politica teutonica, rispettosa dell’autonomia della banca centrale. Il ministro definì il governatore il co-responsabile dell’avanzata degli euro-scettici in Germania, gli stessi che domenica scorsa hanno battuto in casa il partito della cancelliera Angela Merkel nel suo Land del Mecklenburg-Vorpommern.

Risparmiatori tedeschi contro tassi negativi

La polemica si fonda sull’ostilità crescente tra i risparmiatori e le banche tedeschi ai tassi zero e negativi adottati dalla BCE contro la bassa inflazione. Gli stessi acquisti di titoli di stato sono nel mirino dell’opinione pubblica in Germania, perché avvertiti come una condivisione subdola dei debiti tra gli stati dell’Eurozona e come il tentativo di trasformare l’istituto di Francoforte in una “bad bank”.

Piaccia o meno, Frau Merkel deve confrontarsi con questi umori interni e presenti in maniera profonda nel suo partito. Un indebolimento della cancelliera oggi sarebbe un disastro, perché l’Europa resterebbe senza una guida, che per quanto informale e molto perfettibile, appare sempre meglio della carente leadership dei commissari europei, il cui operato è poco apprezzato e e sempre meno legittimato ovunque nel Vecchio Continente.

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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