Accordo segreto Draghi-Merkel
Per venire incontro alle esigenze elettorali della Merkel (in Germania si vota nel settembre dell’anno prossimo) è possibile che Draghi stia trattando sottotraccia con il governo tedesco una pausa, rispetto alla volontà finora ostentata di potenziare ulteriormente gli stimoli in corso di attuazione. I tedeschi mostrerebbero il loro disappunto, punendo i conservatori al potere e ingrossando le file degli euro-scettici, con il risultato che in futuro sarebbe a rischio il sostegno politico a Francoforte della prima economia dell’area.
Meglio, quindi, se Draghi rallentasse la sua corsa verso l’adozione del super-QE, in modo da stemperare le tensioni elettorali in Germania e di continuare a godere tra un anno di un governo tedesco sostanzialmente dalla sua parte, a copertura politica delle sue azioni.
Certo, l’accordo immaginato sarebbe valido solo se le condizioni economico-finanziarie lo consentono. Un apprezzamento eccessivo dell’euro, un deterioramento delle prospettive d’inflazione e di quelle di crescita economica nell’Eurozona spingerebbero Draghi ad agire con nuovi interventi. A quel punto, la Merkel dovrebbe inventarsi qualcos’altro per contenere le ire interne.