Achille Lauro si battezza a Sanremo: parte lo sciopero dei cattolici per non pagare il canone RAI

Con Achille Lauro che si battezza a Sanremo 2022 parte lo sciopero. Quello, in segno di protesta, dei cattolici per non pagare il canone RAI. È il Festival della blasfemia?
3 anni fa
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Se cambi residenza potresti non dover pagare il canone RAI
Se cambi residenza potresti non dover pagare il canone RAI

Con Achille Lauro che si battezza a Sanremo 2022 parte lo sciopero. Quello, in segno di protesta, da parte dei cattolici per non pagare il canone RAI. L’esibizione dell’artista, infatti, non è piaciuta a molti. Al punto che è stato tirato in ballo pure Amadeus per la scelta di fare esibire, tra l’altro, il cantante in prima serata.

Achille Lauro si battezza a Sanremo innescando così le proteste delle associazioni cattoliche. Con alcune di queste che sarebbero pronte a boicottare la televisione di Stato.

Attraverso la scelta, a proprio rischio e pericolo, di non pagare la tassa di possesso del televisore.

Achille Lauro si battezza a Sanremo 2022: parte lo sciopero dei cattolici per non pagare il canone RAI

Inoltre, potrebbero essere pianificate pure delle manifestazioni di protesta davanti al teatro Ariston. E questo anche considerando che oggi, proprio a Sanremo 2022, il cantante tornerà ad esibirsi. Con possibili nuovi colpi di scena. Così come è riportato in questo articolo.

Su Achille Lauro che si battezza a Sanremo 2022, secondo alcune di queste associazioni cattoliche, quello di quest’anno è il Festival della blasfemia. In quanto si tratta di un gesto fatto in tutto e per tutto in nome del sensazionalismo. Praticamente, in nome degli ascolti e senza tener conto del fatto che proprio a causa del battesimo nel mondo ci sono milioni di cristiani discriminati. E molto spesso pure perseguitati.

Ecco lo sciopero dei cattolici per non pagare il canone RAI

Vedremo se, per l’esibizione di Achille Lauro che si battezza a Sanremo 2022, l’idea dello sciopero per non pagare il canone RAI sarà davvero portata avanti. Anche se c’è da ricordare che la tassa di possesso del televisore si paga sempre e comunque in presenza di una Tv in casa. Anche se magari l’utente radiotelevisivo, per propria scelta, non si sintonizza mai sui canali della televisione di Stato.

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