Acquistare case all’asta giudiziaria non sempre conviene. Molti non sanno che le spese che si nascondo dietro la procedura indetta dai tribunali per la vendita potrebbe far lievitare il costo dell’immobile oltre la soglia di convenienza iniziale.
E’ vero che il prezzo base d’asta è sempre più basso di quello di mercato per attirare più compratori possibili, ma spesso fra quanto viene richiesto inizialmente e quanto viene effettivamente corrisposto al termine di tutte le spese può discostarsi anche di 25-30%.
Il business delle aste giudiziarie
In passato il business delle aste giudiziarie era fiorente perché il mercato immobiliare tirava e le spese erano contenute. Chi acquistava all’asta spesso lo faceva per accaparrarsi un immobile d’occasione per poi rivenderlo sul mercato a distanza di poco tempo. Agenzie immobiliari, imprenditori e società ad hoc si sono arricchiti a dismisura in questo modo fino allo scoppio della crisi finanziaria nel 2008. Oggi con il lento declino dei prezzi del mattone un po’ in tutta Italia è diventato più difficile guadagnare da una compra vendita. Anzi, il rischio concreto è che ci si accolli le spese sulla proprietà di una casa che poi non si riesce a più a rivendere.
Le spese nascoste
Ma entriamo nel dettaglio di quelle che sono le spese e i costi di un’asta giudiziaria. Posto che l’offerente deve sempre anticipare dei soldi per partecipare all’asta (generalmente il 10-20% dell’importo base), ci sono tutte le spese accessorie del tribunale. Si tratta di imposte e costi da corrispondere al delegato alla vendita, ossia colui che viene incaricato dal Tribunale per tutte le attività burocratiche legate alla messa in asta dell’immobile, che non sono definite durante la vendita.
Le spese accessorie
I beni immobili che vengono venduti all’asta possono essere anche non conformi alla normativa e quindi chi si aggiudica l’asta dovrà provvedere anche a metterli a norma con ulteriore aggravio di spese. Se ci sono difformità o abusi edilizi fatti in precedenza da quello che era il precedente proprietario, vanno sanati. Ad esempio se è stato alzato un muro senza che sia riportato sulla planimetria catastale, le spese mettere a poso l’immobile sono a carico di chi acquista in asta. E così se l’immobile che si acquista è degradato o pieno di materiali o beni mobili. Le spese di rimozione, adeguamento normativo e messa in sicurezza sono tutte a carico del nuovo proprietario. In definitiva, quindi, si rischia di pagare molto di più una casa all’asta se non ci si rende conto di quali spese si nascondo dietro a un prezzo base relativamente basso e che potrebbe indurre a considerare vantaggioso partecipare all’asta giudiziaria.