Acquistare casa è sempre una scelta difficile. Quale comprare, in che zona comprarla, fare il mutuo, a chi intestarla. Se poi la si acquista quando si è sposati occorre fare i conti anche con un’altra cosa. Ossia, il regime patrimoniale in cui ci si trova. Quindi, se in regime di separazione dei beni o in regime di comunione.
Molte solo le coppie che sposate in regime di comunione poi decidono la separazione dei beni per conseguirne eventuali vantaggi fiscali.
Ricordiamo che il regime patrimoniale ordinario quando si contrae matrimonio è quello di comunione.
Il regime di separazione dei beni
Diverso, invece, è il discorso quando i due coniugi hanno scelto la separazione dei beni. La scelta di questo regime dovrà essere fatta espressamente. La cosa può essere fatta direttamente all’atto del matrimonio o del perfezionamento dell’unione civile.
Tuttavia, il regime patrimoniale può comunque essere modificato anche in un momento successivo. In tal caso però occorre un atto pubblico notarile alla presenza di due testimoni.
Esempio
Antonio e Giovanna si sono sposati ed in sede di matrimonio non hanno espresso alcuna scelta. Questo significa che il regime patrimoniale è quello ordinario, ossia della comunione dei beni. Se loro successivamente voglio modificarlo e passare al regime patrimoniale di separazione dovranno andare dal notaio.
La modifica del regime dopo il matrimonio comporta, dunque, la necessità poi di dover sostenere i costi per l’atto notarile.
Acquistare casa: i due regimi a confronto
Il regime di separazione dei beni, rispetto a quello di comunione, permette una più ampia libertà di scelta nell’acquistare casa. Qui, i coniugi possono decidere liberamente la quota di intestazione. Ad esempio, possono decidere di intestare la casa al 70% a uno e 30% all’altro, oppure di intestarla al 100% solo ad uno di essi. E quella sarà l’intestazione effettiva anche ai fini fiscali.
Pertanto, se ad esempio il 70% è intestata al marito e 30% alla moglie, la casa sarà di proprietà di marito e moglie rispettivamente per il 70% e 30% e nella stessa misura sarà rilevante ai fini fiscali. Quindi, il marito dovrà pagarci le tasse nella misura del 70% e la moglie nella misura del 30%.
Viceversa se acquistata in regime di comunione, anche se la casa fosse intestata al 100% al marito, comunque, ai fini reddituali avrà rilevanza al 50% per lui e 50% per la moglie. Inoltre la moglie sarà anch’essa proprietaria al 50%.
Esistono in ogni caso (quindi, sia in regime di comunione o separazione) agevolazioni fiscali, come ad esempio il bonus prima casa giovani under 36.