Tutti gli acquisti esclusi dal Cashback

Non tutti gli acquisti effettuati con carte elettroniche partecipano al piano Cashback. Vediamo quelli esclusi
4 anni fa
1 minuto di lettura

Voluto dal nostro legislatore per incentivare l’utilizzo della moneta elettronica e contestualmente combattere l’evasione fiscale, il programma “Cashback” non si applica, almeno per ora a tutti i tipi di acquisto.

Ricordiamo che il Cashback si sostanzia in un piano che prevede un rimborso per acquisti effettuati a titolo privato (cioè non per uso professionale) sul territorio nazionale del nostro Paese con carte e app di pagamento in negozi, bar, ristoranti, supermercati e grande distribuzione o per artigiani e professionisti (vedi anche Nel cashback anche i servizi del professionista).

Il Cashback in breve: quali acquisti ci rientrano?

In generale, ai fini del programma sono validi tutti gli acquisti effettuati in Italia, con i metodi di pagamento elettronico attivati al Cashback, tramite dispositivi fisici di accettazione, come i POS, forniti da Acquirer Convenzionati che permettano di partecipare all’iniziativa.

Per questo motivo, prima di eseguire un pagamento, occorre verificare sempre con il venditore se il suo sistema di incasso consente la partecipazione al Cashback (risulteranno sempre validi a prescindere dal dispositivo di accettazione, gli acquisti effettuati con una carta PagoBANCOMAT).

Elenco acquisti esclusi dal Cashback

Rientrano, quindi, nel piano di rimborso, tutti i tipi di acquisti di beni e servizi fatti in Italia (bisogna essere maggiorenni e residenti nel nostro Paese).

Tuttavia, per espressa previsione normativa sono esclusi dal Cashback:

  • tutti gli acquisti fatti online (anche se il venditore ha dei punti di vendita fisici), salvo che la spesa è pagata al momento della consegna con una delle modalità previste per il Cashback
  • tutti gli acquisti fatti con modalità diversa dalla moneta elettronica (quindi, ad esempio acquisti pagati con bonifico, assegni, ecc.)
  • acquisti fatti presso sportelli ATM (ad esempio la ricarica telefonica fatta allo sportello ATM di poste e banche)
  • acquisti che rispondono a esigenze lavorative, professionali o aziendali (quindi, ad esempio, gli acquisti pagati con una carta aziendale)
  • operazioni relative a pagamenti ricorrenti, con addebito diretto su carta o su conto corrente (si pensi all’addebito mensile sulla carta o sul conto dell’abbonamento a SKY)
  • acquisti pagati con carta intestata a soggetto minorenne
  • acquisti fatti da soggetti non residenti in Italia.

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Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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