La lotta all’evasione fiscale si estende al web. L’informatizzazione e la tecnologia hanno ormai reso tutti i contribuenti pedine tracciabili e il sistema dei pagamenti elettronici avrà l’effetto di rafforzare i controlli del fisco anche attraverso la rete.
Così, assumerà presto anche dimensioni europee il sistema dei controlli dei pagamenti online. Il Consiglio Ue ha infatti appena adottato una nuova direttiva per la creazione di un sofisticato sistema elettronico centrale per l’archiviazione delle informazioni sui pagamenti digitali di tutti i cittadini europei.
La lotta alle frodi fiscali
Lo scopo è quello di contrastare le frodi a livello comunitario, ma è ragionevole pensare che i dati saranno messi a disposizione anche alle singole autorità fiscali di ogni Paese membro che li potrà utilizzare a scopo anti evasione o per sapere tutto sulle nostre abitudini e consumi. Ogni singolo acquisto, pagamento o transazione che avverrà online sarà quindi automaticamente archiviata in un data base centrale che la elaborerà e confronterà con altre informazioni raccolte per sapere se ci comportiamo bene o male nei confronti del fisco.
Super fisco europeo
La normativa che entrerà in vigore dal 2024 riguarda per la precisione la raccolta armonizzata da parte degli Stati membri dell’Unione della documentazione elettronica per individuare le frodi fiscali nelle operazioni trasfrontaliere di commercio elettronico. L’obiettivo dichiarato è il contrasto all’elusione dell’Iva. Oltre a un’intensificazione della cooperazione amministrativa nel settore dell’Iva, stavolta a essere monitorati e tracciati saranno gli acquisti dei cittadini che si rivolgono alle piattaforme di commercio elettronico. Così l’acquisto di un oggetto sulla piattaforma di Amazon o il biglietto per un concerto sulle rivendite online sarà “visibile” al fisco e l’importo controllato da parte delle autorità che verificheranno la regolarità del pagamento delle tasse nel Paese di origine. Una forma di controllo che si inserisce nel più ampio contesto della regolamentazione della web tax a livello internazionale.
Controlli al via dal 2024
Come detto, la nuova direttiva produrrà effetti a partire dal 2024. Le nuove norme prevedono un nuovo obbligo: quello di conservare i dati dei pagamenti per almeno tre anni. Oggi, per la maggior parte degli acquisti online effettuati dai consumatori europei, i pagamenti sono eseguiti tramite prestatori di servizi di pagamento che detengono già diverse informazioni specifiche che permettono ad esempio di identificare il destinatario o beneficiario del pagamento, l’indicazione della data, l’importo e lo Stato membro di origine. Fra quattro anni tutte queste informazioni dovranno essere messe a disposizione e condivise con il fisco europeo e con i singoli Stati che ne faranno richiesta nell’ambito del monitoraggio fiscale.
Il grande fratello fiscale europeo
E’ indubbio che saremmo tutti sempre più spiati. Il fisco saprà tutto di noi e se, ad esempio, una persona senza reddito si mette a fare acquisti online, effettua frequentemente scommesse via internet o gioca in borsa, il fisco potrà chiede di renderne conto. Vorrà infatti sapere da dove prende i soldi e come fa a spendere tanto. Controlli che saranno effettuati anche per la concessione di contributi a imprese e società a livello comunicatorio, nonché ai singoli Paesi che ne facciano richiesta. Non è infatti difficile immaginare che col tempo saranno stilate delle liste di buoni e cattivi pagatori per i quali la Ue potrà concedere o negare sussidi economici. Insomma, il Grande Fratello Fiscale si sta ingrossando.