Il Collegio di Torino dell’Arbitro Bancario Finanziario ha riconosciuto ad una risparmiatrice di Alba il diritto a riscuotere gli importi inseriti dietro la tabella dei suoi buoni fruttiferi postali uguali a 190 mila euro e non ai 110 mila euro riconosciuti da Poste Italiane. Ecco maggiori dettagli.
Buoni postali fruttiferi: sentenza favorevole per risparmiatrice di Alba
Una risparmiatrice di Alba in provincia di Cuneo, grazie all’ausilio dell’avvocato Alberto Rizzo, ha ottenuto una sentenza favorevole in merito ai suoi 6 buoni fruttiferi postali della serie Q/P emessi da agosto 1986 a settembre 1988.
La vicenda è stata portata quindi all’attenzione del Collegio di Torino che ha affermato la prevalenza di quanto riportato sui buoni rispetto alle modifiche apportate con DM prima della firma dei buoni. In corso di arbitrato non è stato riconosciuto valido il timbro inserito dall’intermediario in quanto prevedeva gli interessi dovuti soltanto fino al 20° anno senza comunicare nulla di quelli da pagare dal 21° al 30° anno.
Poste Italiane è stata quindi condannata a rimborsare la risparmiatrice, assistita dall’avvocato braidese Alberto Rizzo specializzato in diritto bancario e postale, gli interessi riportati dietro ai buoni fruttiferi postali per gli ultimi dieci anni di validità dei titoli e non quelli inizialmente riconosciuti. In questo modo la donna ha ottenuto circa 80 mila euro in più rispetto a quanto prospettato dall’intermediario.
Per l’avvocato Rizzo questa è una decisione davvero importante per chi ha ottenuto importi inferiori rispetto ai rendimenti riportati sui buoni. Proprio per questo il consiglio per i possessori di titoli emessi dopo giugno 1986 è quello di far controllare i titoli per capire se c’è la possibilità di ottenete un importo superiore a quello prospettato dall’intermediario.
Buoni postali ed inadempienza
C’è un problema riscontrato negli ultimi mesi. A questa pagina che è quella dell’Abf, infatti, è riportato l’elenco degli intermediari che non hanno rispettato le decisioni dell’Arbitro Bancario Finanziario o che non hanno collaborato alla procedura di risoluzione stragiudiziale e tra questi compare anche Poste Italiane. Quando c’è inadempienza, purtroppo, al risparmiatore non resta che attivare una nuova azione giudiziaria nonostante il parere favorevole dell’Abf.
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