Addio all’ISEE dal 2023: bonus e tasse si calcolano sul quoziente familiare. Vuoi conoscere il tuo?

Il Governo Meloni vuole rivedere le regole di accesso alle agevolazioni fiscali e non, cambiando il parametro di riferimento per richiederle
2 anni fa
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Assegno unico, bonus occhiali, bonus psicologo, ecc., sono solo alcune delle agevolazioni/prestazioni sociali o assistenziali la cui erogazione dipende dalla situazione economico-patrimoniale del nucleo familiare del richiedente, dimostrata tramite ISEE.  Il Governo Meloni vuole rivedere le regole di accesso alle agevolazioni fiscali e non, cambiando il parametro di riferimento per richiederle. In particolare, l’intenzione del nuovo esecutivo è quello di passare dal parametro ISEE al nuovo parametro basato sul c.d. quoziente familiare.

Un anticipo di tale cambiamento c’è già nel nuovo decreto Aiuti-quater.

Decreto nel quale, la spettanza del superbonus 110 è subordinata non all’ISEE ma al reddito complessivo del richiedente e dei suoi familiari, rapportato al numero dei componenti dello stesso nucleo familiare, dando rilevanza aggiuntiva ai familiari a carico diversi dal coniuge.

Ecco cosa cambierà per le famiglie italiane nel passaggio dall’ISEE al quoziente familiare.

L’ISEE come verifica per richiedere bonus e prestazioni assistenziali

L’indicatore ISEE è calcolato sulla base dei redditi percepiti e del patrimonio posseduti dal nucleo familiare nel secondo anno solare precedente la presentazione della dichiarazione sostitutiva unica (DSU), rapportati al numero dei soggetti che fanno parte dello stesso nucleo familiare.

In particolare, si parte dall’ISE che è dato dal reddito complessivo del nucleo familiare più il 20% del patrimonio mobiliare e immobiliare. Da qui, l’ISEE è calcolato quale rapporto tra l’ISE e il numero dei componenti del nucleo familiare in base a una scala di equivalenza stabilita dalla legge. Dunque si divide l’ISE per la scala di equivalenza dove: 1 è il valore riconducibile al primo componente del nucleo familiare, 0,57 quello relativo al 2° familiare, 0,47 quello associato al primo figlio e così via fino a 5 componenti. Sono previste maggiorazioni di: 0,35 per ogni ulteriore componente; 0,5 per ogni componente con disabilità media, grave o non autosufficiente; 0,2 in caso di presenza nel nucleo di tre figli, 0,35 in caso di quattro figli, 0,5 in caso di almeno cinque figli; ecc.

Dall’ISEE al quoziente familiare. Cosa cambia?

Come detto in premessa, Il Governo Meloni vuole rivedere le regole di accesso alle agevolazioni fiscali e alle prestazioni sociali/assistenziali passando dal parametro dell’ISEE a quello del quoziente familiare.

In particolare, con il quoziente familiare la situazione economia del nucleo familiare sarebbe calcolata  dividendo la somma dei redditi complessivi posseduti dal contribuente, dal coniuge e dai familiari a carico diversi dal coniuge,  per un numero di parti determinato come segue (dunque al numeratore avremo il reddito complessivo e al denominatore i coefficienti di seguito individuati):

  • al contribuente si da peso 1,
  • se nel nucleo familiare è presente un coniuge, si aggiunge il valore 1.

Da qui, se rispetto all’anno precedente alla richiesta del bonus/sussidio, ci sono familiari a carico diversi da coniuge, si somma: 0,5 per un familiare a carico; 1 in caso di due familiari a carico, 2 in caso di tre o più familiari a carico.

In tal modo viene determinato il reddito che rileva ai fini della richiesta dei bonus o delle prestazioni sociali/assistenziali ai quali vuole accedere il nucleo familiare. Questo reddito andrà confrontato con il reddito richiesto dalla norma istitutiva della singola agevolazione.

Le stesse regole di calcolo valgono per le parti dell’unione civile o per i conviventi di fatto.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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