Addio bonus caldaie: cosa cambia davvero per gli italiani dal 2025?

Dal 2025 cessa, con ormai quasi certezza, il bonus caldaie: inizia la transizione verso sistemi di riscaldamento ecologici e sostenibili.
1 ora fa
2 minuti di lettura
bonus caldaia
Foto © Pixabay

A partire dal 2025, il panorama delle agevolazioni fiscali in Italia subirà una significativa trasformazione, in particolare per quanto riguarda l’installazione e la sostituzione delle caldaie a gas. La Legge di Bilancio 2025, attualmente in discussione al Parlamento, punta a limitare le detrazioni fiscali legate all’uso di caldaie alimentate a combustibili fossili, segnando un netto cambio di direzione verso soluzioni più sostenibili e rispettose dell’ambiente.

Questa decisione rappresenta un primo passo concreto verso l’attuazione della direttiva europea “Case Green”, il cui obiettivo principale è la completa decarbonizzazione del parco immobiliare residenziale dell’Unione Europea entro il 2050.

In quest’ottica, l’Italia si vuole adeguare sin da subito alle nuove normative europee introducendo misure più stringenti che impongono di abbandonare progressivamente l’uso dei combustibili fossili nel riscaldamento domestico.

Stop bonus caldaia a caldaie a gas: come cambia l’agevolazione

La Legge di Bilancio 2025 segnerà (se tutto sarà confermato) la fine di una lunga stagione di incentivi fiscali per le caldaie a gas, un provvedimento che fino ad ora aveva favorito l’efficienza energetica degli edifici residenziali grazie a misure come l’Ecobonus e il bonus Ristrutturazioni. Dal prossimo anno, salvo eventuali colpi di coda durante l’iter legislativo, l’acquisto e l’installazione di impianti di riscaldamento a gas non saranno più supportati da detrazioni fiscali.

Attualmente, questi incentivi consentono di ottenere detrazioni fino al 50% (bonus ristrutturazione) o 65% (ecobonus). Tuttavia, nel 2025, sia che si tratti di bonus ristrutturazione sia che si tratti di ecobonus, la percentuale sarà del 50% per abitazione principale e 36% per seconde case. Ma dette percentuali saranno riservate esclusivamente agli interventi che prevedono l’adozione di sistemi di riscaldamento ecologici e a basso impatto ambientale. Di conseguenza, interventi che coinvolgono caldaie a gas non rientreranno più nel quadro delle agevolazioni fiscali previste per la riqualificazione energetica degli immobili.

Poi nel 2026 e 2027 la percentuale di detrazione scenderà al 36% (abitazione principale) e 30% (seconde case). Per il bonus ristrutturazione condominio (o ecobonus) sarà solo 36% (spese 2025) e 30% (spese 2026 e 2027).

L’importanza della direttiva europea “Case Green”

Le nuove misure adottate dal governo italiano sono strettamente legate alla direttiva europea “Case Green”. Questo piano ambizioso stabilisce una serie di obiettivi chiari per la riduzione delle emissioni nel settore residenziale, con lo scopo di arrivare a zero emissioni nette entro il 2050. L’eliminazione delle agevolazioni fiscali per le caldaie a gas si inserisce in un contesto più ampio che mira a incentivare l’adozione di sistemi di riscaldamento più efficienti dal punto di vista energetico.

Tra le tecnologie promosse dalla normativa troviamo principalmente:

  • Pompe di calore: sistemi che sfruttano energia elettrica per il riscaldamento e raffrescamento, con un impatto ambientale nettamente inferiore.
  • Sistemi ibridi: soluzioni integrate che combinano caldaie a gas con pompe di calore, consentendo una transizione graduale verso la completa elettrificazione.

L’intento è quello di incentivare una transizione verso un riscaldamento più sostenibile, riducendo progressivamente l’uso dei combustibili fossili e promuovendo soluzioni che contribuiscano all’abbattimento delle emissioni di CO2.

Stop bonus caldaie a gas: impatti per cittadini e imprese

Il cambiamento normativo avrà un impatto significativo sia per i cittadini che per le imprese del settore. I proprietari di immobili saranno chiamati a ripensare le proprie scelte in termini di riscaldamento domestico, optando per sistemi più ecologici. Questo potrebbe comportare costi iniziali più elevati, soprattutto in fase di installazione, ma è altrettanto vero che soluzioni come le pompe di calore garantiscono risparmi energetici considerevoli nel lungo periodo.

Le imprese, d’altra parte, dovranno adeguare la propria offerta a un mercato in evoluzione, investendo in tecnologie innovative e in grado di soddisfare le nuove esigenze dei consumatori. La fine del bonus caldaia per gli impianti a gas potrebbe quindi rappresentare un’opportunità per stimolare lo sviluppo di soluzioni più efficienti e rispettose dell’ambiente.

Riassumendo

  • Dal 2025 cessano le agevolazioni fiscali per l’installazione di caldaie a gas.
  • La direttiva europea “Case Green” mira a zero emissioni nel settore residenziale entro il 2050.
  • Incentivi riservati solo a sistemi ecologici come pompe di calore e impianti ibridi.
  • Cittadini e imprese dovranno adattarsi, promuovendo soluzioni di riscaldamento sostenibili e innovative.
  • I costi iniziali saranno compensati da risparmi energetici e riduzione delle bollette a lungo termine.
  • La transizione ecologica favorisce un futuro sostenibile con benefici economici e ambientali per tutti.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.