“È sorprendente come sia importante il tuo lavoro quando chiedi una giornata libera, e come non sia importante quando chiedi un aumento“, afferma Tom Antion. Purtroppo può capitare a tutti di ritrovarsi a dover fare i conti con dei datori di lavoro poco inclini a concedere delle ore libere ai propri dipendenti. Se tutto questo non bastasse, sempre più spesso capita di vedersi riconoscere una retribuzione poco adeguata al proprio impegno sul posto di lavoro.
Un vero e proprio smacco per tutti coloro che si ritrovano a vivere una situazione del genere, soprattutto in un contesto storico come quello attuale segnato da una grave crisi economica che pesa enormemente sulle tasche delle famiglie.
Addio a questi bonus ma busta paga più alta
Il governo guidato da Giorgia Meloni è al lavoro per mettere in campo la prossima riforma del Fisco che dovrebbe portare con sé numerose novità a partire dal 2024. Entrando nei dettagli, il prossimo anno si dovrebbe assistere al passaggio da quattro a tre aliquote Irpef. In particolare il primo scaglione potrebbe essere fissato a quota 15%, in modo tale da applicare la stessa percentuale utilizzata per la flat tax del regime forfettario.
Una decisione che permetterebbe di non avere più alcuna differenza tra lavoratori autonomi, pensionati e dipendenti. In questo modo, infatti, le aliquote e le detrazioni sarebbero uguali per tutti, consentendo ai lavoratori interessati di beneficiare di una busta paga più ricca rispetto a quella attuale.
Una novità che sarebbe indubbiamente apprezzata, ma non di facile e immediata attuazione. Questo perché il taglio dell’Irpef peserebbe in modo non indifferente sui conti pubblici. Un aspetto che non può essere di certo trascurato dall’esecutivo Meloni che potrebbe, pertanto, decidere di eliminare o quantomeno ridurre diversi bonus.
Tra questi, ad esempio, si annoverano il bonus psicologo, affitti, mobili, per l’acqua potabile, per gli animali domestici e tanti altri ancora. Ma non solo, potrebbero essere apportate delle modifiche anche agli sconti fiscali al 19%. Dei tagli, quelli ai bonus e alle detrazioni, che permetterebbero di avere le risorse finanziare necessarie a coprire il taglio delle aliquote Irpef. E ai lavoratori di beneficiare di una retribuzione più alta.
Al momento, comunque, è bene sottolineare, si tratta solo di ipotesi. Non resta quindi che attendere e vedere quali saranno le prossime decisioni del Governo in tema di riforma del Fisco. E le misure che verranno effettivamente attuate al fine di favorire il rilancio dell’economia nostrana.