In caso di separazione o divorzio siamo abituati al collocamento prevalente dei figli presso uno dei genitori anche in caso di affidamento condiviso. In questo caso i figli fissano la propria dimora presso il genitore collocatario e l’altro genitore si limita ad esercitare il proprio diritto di visita e a tenerli presso di se in occasioni di festività o vacanze.
Non esiste, però, soltanto questo tiolo di collocamento nell’affidamento condiviso dei figli e sempre più spesso si sta diffondendo il collocamento invariato, detto anche affidamento condiviso dei figli con alternanza dei genitori.
Collocamento invariato: in cosa consiste?
L’affidamento condiviso dei figli con alternanza dei genitori è un accordo preso dai genitori che stabilisce che i figli vivano nella stessa casa dove sono cresciuti e ad alternarsi al loro fianco sono i genitori spostandosi periodicamente. Ai ragazzi, in questo modo si evitano continui spostamenti e a vivere i disagi sono soprattutto i genitori e non i figli che, con questa collocazione, vivono il rapporto con entrambi i genitori nel loro ambiente quotidiano. I figli conservano le proprie abitudini e la propria quotidianità.
Ma l’altro aspetto fondamentale di questo tipo di affidamento è quello che riguarda la casa coniugale: esse non è affidata ad uno solo dei coniuge (quello che resta a vivere con i minori) ma ad entrambi evitando anche che uno dei due coniugi lasci la casa coniugale in favore dell’altro. I genitori, in questo modo, riescono a seguire la quotidiana amministrazione dei figli nei periodi di competenza mentre per le scelte importanti devono consultarsi. Le spese per il mantenimento dei figli sono divise, così come gli assegni familiari, le spese di mutuo o le spese straordinarie.